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Iolanda Apostolico, la violazione del decreto e i post social: Csm spaccato

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Non ha convalidato il trattenimento di tre tunisini sconfessando il decreto del governo. Così il caso Iolanda Apostolico divide il Consiglio superiore della magistratura. In difesa della giudice del tribunale di Catania tredici togati. Contrari alcuni laici in quota Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. Proprio i primi hanno presentato la richiesta di apertura di una pratica per "incompatibilità ambientale". Nel mirino diversi post che la magistrata pubblicava sul proprio profilo Facebook. Qui, prima che venisse chiuso, spuntavano post anti-Salvini e commenti schierati con Ong e associazioni che si dedicano al salvataggio e all’accoglienza dei migranti. Finita qui? Niente affatto. Tra le altre cose Apostolico aveva condiviso una petizione che chiedeva una "mozione di sfiducia" nei confronti del fu ministro dell’Interno nonché numero uno della Lega. Tante le pagine seguite su Facebook che lasiano ben poco spazio a incertezza: da "Free Open Arms" a "Open Arms" Ong che ha portato il leader della Lega a processo. La questione dunque mette il Csm di fronte a una decisione. 

 

 

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