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Toti, la surreale spiegazione di Davigo: "Mica hanno un solo processo nella vita!"

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"Trovo curioso che si ragioni come se un magistrato avesse un unico processo da fare nella vita": Piercamillo Davigo lo ha detto in collegamento con David Parenzo a L'Aria che tira su La7, in riferimento all'arresto del governatore della Liguria Giovanni Toti, arrivato dopo anni e anni di indagini. Dubbi e sospetti sulle tempistiche della misura cautelare, a un mese dalle europee, sono stati avanzati, tra gli altri, dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. 

Secondo Davigo, però, non c'è nulla che non torna. I giudici sono semplicemente pieni di lavoro. Come se l'inchiesta che coinvolgeva il presidente della Regione Liguria fosse un'inchiesta qualunque, insomma. "I magistrati sono sommersi a volte da migliaia di processi, di cui alcune centinaia sono tutte urgenti - ha proseguito l'ex magistrato -. Lo vediamo anche per fatti rischiosissimi per l'incolumità delle persone, come il codice rosso, dove ogni tanto accade che un provvedimento venga preso in ritardo perché il magistrato sta facendo altre cose altrettanto urgenti".

Qui l'intervento di Davigo a L'Aria che tira

 

 

 

Infine, Davigo ha comunque riconosciuto un limite della giustizia nel nostro Paese: "Uno dei problemi piu gravi del sistema giudiziario italiano è la sua non tempestività o, se preferite, la durata dei procedimenti, che è la somma della durata dei singoli atti". Poi, tornando al caso Toti, ha chiosato: "L'ordinanza di custodia cautelare è di 650 pagine, provate un po' a pensare quanto ci vuole a scriverla senza errori, dopo aver letto tutti gli atti che ne sono alla base".

 

 

 

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