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Ginevra Bompiani, estremismo manettaro: "Assolto? Non mi importa"

Claudio Brigliadori
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«Non importa». Bastano queste due parole a Ginevra Bompiani per fare trasecolare Giorgio Mulè e con lui David Parenzo. A L’Aria che tira su La7 martedì mattina si stravolge inevitabilmente la scaletta per seguire il caso politico di giornata: l’inchiesta di Genova che ha portato agli arresti domiciliari il governatore della Liguria Toti. La scrittrice, intellettuale di ultra-sinistra e candidata con Pace Terra Dignità di Michele Santoro alle prossime elezioni europee di giugno protesta con Parenzo: «Nel mondo stanno succedendo cose molto più gravi di Toti che ha ricevuto la vista della Guardia di Finanza alle 3 di notte, forse quando era appena andato a dormire». 

Il conduttore, spiazzato, protesta per la contestazione ma pure per la maliziosa battutina della sua ospite: «No vabbé francamente...». Sarà che per la Bompiani, in fondo, Toti è già condannato in virtù della sentenza emessa dal tribunale, pardon salottino dei radical chic. E colpevole è il centrodestra, reo di tenere posizioni garantiste. Secondo la Bompiani, cercano solo di salvare la faccia: «Anche quando notificarono l’avviso di garanzia a Silvio Berlusconi durante il G7 l’unica reazione della destra fu questa. È possibile che sia sempre questo l’atteggiamento della destra?». 

 

A questo punto interviene Mulè, big di Forza Italia e vice-capogruppo alla Camera: «Lei ha fatto riferimento a una vicenda che è l’avviso di garanzia durante il G7. Lei si ricorda come è finito quel processo? Assolto nel merito». Alla Bompiani non interessa: «Non importa». «Ecco la differenza tra me e quelli di sinistra come lei... - replica il forzista - Farsi affascinare dagli avvisi di garanzia, dagli arresti e dalle intercettazioni è la cosa peggiore». Ammonimento che, immaginiamo, cadrà nel vuoto ancora una volta.

 

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