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Berlusconi e il falso testamento, arrestato Di Nunzio: come minacciava i figli del Cav

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La procura di Milano ha notificato, attraverso l'Ambasciata d'Italia in Colombia, l'avviso di conclusione delle indagini preliminari a Marco Di Nunzio nel procedimento penale nato dalla vicenda nota come 'falso testamento colombiano di Silvio Berlusconi' e contestualmente all'atto della notifica, l'uomo è stato arrestato dall'autorità giudiziaria colombiana per altri falsi che avrebbe commesso in quel Paese. Di Nunzio sosteneva che l'ex premier gli avesse lasciato in eredità "liquidità, quote societarie, imbarcazioni e immobili", per il valore di 26 milioni di euro, oltre a uno yacht, le ville ad Antigua e il 2% di Fininvest.

Dalle indagini, della pm di Milano Roberta Amadeo, è emerso come l'indagato abbia creato "ben tre diversi falsi testamenti olografi asseritamente riconducibili a Silvio Berlusconi, sottoscritti in data 21 settembre 2021 nell'ufficio della 'Notaria Primera di Cartagena - Bolivar' con cui veniva disposto in suo favore il lascito di liquidità, quote societarie, imbarcazioni e immobili".

Di Nunzio, dopo aver mandato numerose diffide agli eredi, ha tentato - secondo l'ipotesi accusatoria - di depositare i primi due testamenti all'archivio notarile di Milano, successivamente, formava un terzo testamento in cui, rispetto ai precedenti, venivano rimosse la sua firma e la dicitura 'erede universale', che depositava, in copia quale atto estero, presso un notaio della provincia di Napoli.

L'ultimo testamento, secondo quanto ricostruito dall'inchiesta, "veniva utilizzato per diffidare ulteriormente gli eredi e per promuovere un ricorso di sequestro giudiziale dei beni ante causam, in seguito al quale si instaurava un procedimento innanzi al Tribunale di Milano". Durante il servizio televisivo trasmesso da Report il 22 ottobre 2023 Di Nunzio avrebbe minacciato di diffondere documentazione (non meglio specificata) relativa a Berlusconi e di intentare una causa per ottenere l'eredità, a meno che gli eredi avessero provveduto a corrispondere una somma 'a saldo e stralcio'. Le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano - attraverso sequestri dal notaio, l'acquisizione di testimonianze per ricostruire dove si trovasse Berlusconi nel giorno della firma del (presunto) testamento 'colombiano' e una rogatoria internazionale in Colombia per acquisire le dichiarazioni del notaio e della attestatrice delle traduzioni dei testamenti - hanno permesso di smentire Di Nunzio.

Gli approfondimenti, sostiene la procura di Milano guidata da Marcello Viola, "consentivano di accertare la totale falsità degli atti prodotti dal Di Nunzio, mettendo in luce l'intero disegno criminoso", ossia il tentativo di estorsione "consistito nell'aver minacciato gli eredi legittimi di Silvio Berlusconi (Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi) di far valere i falsi testamenti, tentando di coartare la loro autonomia nell'accettare l'eredità del padre, per insinuarsi nell'eredità e farsi corrispondere le somme e i beni indicati nei testamenti, oppure una somma inferiore corrisposta dalle persone offese per tacitare le sue pretese". Di Nunzio che per non farsi trovare dall'autorità italiana ha fornito un indirizzo fasullo e si muoveva in Colombia a bordo di un'auto con una targa falsa è stato arrestato per altri falsi commessi nel Paese del Sud America. 

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