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Riforma della giustizia, Meloni: "Avanti senza paura, basta correnti nel Csm"

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Il governo esulta: il Consiglio dei Ministri ha dato l'ok alla riforma della giustizia. Un punto cardine del programma del centrodestra che ora approderà in Parlamento per la discussione. A presentare l'avvio dell'iter parlamentare è stata Giorgia Meloni che sui social ha condiviso un video in cui si dice molto soddisfatta del lavoro svolto dal governo: "In questa Nazione le cose che non funzionano bene vanno cambiate. E più cercheremo di cambiarle più le forze della conservazione si muoveranno contro di noi. Ma non abbiamo paura, siamo qui per fare quello che va fatto e alla fine di questo lavoro saranno i cittadini a giudicarci".

La leader di Fratelli d'Italia ha poi spiegato agli italiani le tre novità principali: "Cosa prevede il testo? Innanzitutto, la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri in modo da differenziare finalmente il percorso di chi è chiamato a giudicare i cittadini da quello di chi ha l'incarico di muovere le accuse, e rendere così più equilibrato il rapporto tra difesa e accusa nel corso del processo".

Altro nodo cruciale della riforma è la modalità di selezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura: "Per rompere il meccanismo delle correnti prevediamo che i componenti del Csm vengano selezionati per sorteggio, con modalità che saranno stabilite dalla legge" ha detto il premier. 

 

Infine la grande novità rappresentata dal nuovo organo che dovrà occuparsi degli illeciti commessi dai magistrati, sottraendo questo potere dalle prerogative del Csm: "Il terzo e ultimo cambiamento riguarda la costituzione di un nuovo organismo indipendente: l'alta Corte disciplinare, che avrà il compito di esprimersi sugli illeciti dei magistrati, sottraendo questa attività al Csm in modo da superare la criticità registrata finora di un sistema, anche qui, condizionato dal correntismo, e che quindi tende a non sanzionare mai neppure le violazioni più grosse".

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Giorgia Meloni (@giorgiameloni)

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