È definitiva la condanna all'ergastolo dell'ex esponente di Avanguardia nazionale Paolo Bellini. L'accusa? Concorso nella strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, che provocò 85 morti e oltre 200 feriti. A deciderlo i giudici della Sesta sezione penale della Corte di Cassazione. I giudici della Suprema Corte non hanno rigettato solo i motivi di ricorso presentati dai legali di Bellini, Antonio Capitella e Manfredo Fiormonti, ma anche quelli dei difensori degli altri due imputati, l'ex capitano dei Carabinieri Piergiorgio Segatel, che si è quindi visto confermare la condanna a sei anni per depistaggio, e Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini di via Gradoli a Roma, la cui condanna a quattro anni per false informazioni al pubblico ministero è dunque diventata definitiva.
Si tratta della seconda sentenza emessa quest'anno dalla Cassazione sulla strage del 2 agosto: il 15 gennaio scorso, infatti, era stata confermata definitivamente la condanna all'ergastolo nei confronti dell'ex Nar Gilberto Cavallini, accusato di concorso nell'attentato.
"Sono soddisfatto di questo risultato, frutto di anni di lavoro, e dedichiamo ai familiari delle vittime questi pezzi di verità importanti che raccontano cosa è stata la strategia della tensione in Italia e quello che ha rappresentato per Bologna, che è stata ferita e colpita, ma ha saputo reagire fino ad oggi, arrivando a questa nuova verità sui mandanti, gli organizzatori e gli esecutori della strage", ha subito commentato l'avvocato Andrea Speranzoni, legale di parte civile nel processo sulla strage alla stazione di Bologna assieme ai colleghi Lisa Baravelli, Alessandro Forti e Alessia Merluzzi.