Pd, l'ombra di un patto con le toghe per colpire il governo

di Elisa Calessidomenica 27 luglio 2025
Pd, l'ombra di un patto con le toghe per colpire il governo
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Fu «prova d’amore» o, come dice l’interessato, è una «ricostruzione fantasiosa»? La domanda riguarda un retroscena pubblicato ieri dal Corriere della Sera (a firma Francesco Verderami). Oggetto dell’articolo è l’intervento pronunciato alcuni giorni fa da Dario Franceschini in Senato (e di cui anche Libero ha raccontato) durante l’approvazione della riforma che introduce la separazione delle carriere tra pm e giudici. La tesi del retroscena è che l’assalto dell’ex ministro alla riforma Nordio, con richiesta finale di trasformare il referendum in una spallata al governo, è stato una «prova d’amore» del Pd ai magistrati, una risposta all’appello che sarebbe contenuto nelle inchieste di Milano e di Pesaro, contro esponenti del centrosinistra. I guai giudiziari che avrebbero coinvolto esponenti del centrosinistra sarebbero un avvertimento dei pm ai dem perché si diano maggiormente da fare contro la riforma Nordio. Franceschini, avendolo colto, avrebbe risposto, promettendo una battaglia campale in occasione del referendum costituzionale.

Il primo a chiedere chiarimenti è stato Enrico Costa, di Forza Italia: «Se fosse vero il ragionamento attribuito dal Corriere a Franceschini saremmo al limite dell’estorsione costituzionale». Anche perché, continua Costa, la risposta dell’ex ministro dei Beni Culturali all’avvertimento dei pm «non consiste in una denuncia indignata della supposta strumentalizzazione della funzione giudiziaria, ma in un messaggio di sottomissione del Pd a questo ricatto». Dunque, «ci aspettiamo una smentita indignata di Franceschini, che nel Pd non è proprio l'ultimo arrivato. Ma ci aspettiamo anche che il solerte Csm apra una pratica a tutela di quei magistrati accusati pubblicamente di piegare la funzione giudiziaria per fini politici».

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Poco dopo è intervenuto, sul suo profilo X, Guido Crosetto, ministro della Difesa, ma particolarmente sensibile alle invasioni di campo giudiziarie. «Spero che Dario Franceschini, di cui ho stima e di cui mi considero amico da anni, smentisca in modo inequivocabile e sdegnato la tesi di questo fondo del Corriere e cioè che i pm possano usare i loro poteri per “guidare” la democrazia, utilizzando le inchieste contro la politica e che lui si sia sentito in dovere di intervenire in Aula al Senato per chiarire che il segnale è arrivato chiaro e forte al Pd», afferma Crosetto. «Non mi stuferò mai di dire che la totale discrezionalità di azione ed il potere di infangare chiunque (sbattendolo in prima pagina senza possibilità di difendersi), senza temere alcuna responsabilità, sono un’arma che rende fragile la democrazia».

E ha citato le parole pronunciate da Franceschini in Senato anche il ministro Nordio, in una lunga intervista al Secolo d’Italia, dove ha spiegato come «politicizzare il referendum sarebbe un autogol pericoloso». Il Guardasigilli ha riconosciuto che, a differenza degli altri esponenti dell’opposizione, protagonisti di interventi di una «sconcertante sciatteria e di petulante ripetitività», Franceschini ha svolto un discorso «ben argomentato e di una logica ferrea». E però si è trattato di «una logica dannatamente pericolosa», perché «in pratica Franceschini ha chiamato a raccolta le opposizioni e la magistratura per conferire al referendum un significato esclusivamente politico, come quello che di fatto fece cadere Renzi». Ma questo, ha chiosato Nordio, «non va bene» perché «qui si parla di giustizia, di lacrime e sangue dei cittadini inquisiti, della libertà individuali compresse, di carcerazioni ingiustificate, di riservatezza violata. Strumentalizzare la dea bendata a fini elettorali è di una spregiudicatezza che in Franceschini mi stupisce». Infine, ha lanciato un appello all’Anm perché si sleghi «dall’abbraccio mortale con l’opposizione, mantenendo il dibattito nei suoi limiti fisiologici, cioè del diritto e del buon senso».

Nel pomeriggio è arrivata, poi, la smentita di Franceschini: «Nella dichiarazione di voto che ho fatto al Senato ho cercato di riassumere le ragioni della netta contrarietà del Pd alle nuove norme, già esplicitate in decine di interventi delle senatrici e senatori, e di anticipare i contenuti della battaglia politica sul futuro referendum.

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Stop. Tutto alla luce del sole». Dunque, nessuna prova di amore e nessun messaggio cifrato: «Di ogni fantasiosa interpretazione su logiche di messaggi, scambi, prove d'amore o quant'altro sottostanti l'intervento, risponde esclusivamente il giornalista che le ha pensate e scritte. Io posso solo dire che non solo non corrispondono in nessun modo alla mia volontà e al mio pensiero, ma ne sono lontane anni luce».

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