Carlo Nordio avverte toghe e sinistra. Il ministro della Giustizia non intende frenare sulla riforma della giustizia. Ed ecco che "quando avremo chiuso la parentesi del referendum, che mi auguro essere confermativa, metteremo subito mano al processo penale che vogliamo riportare ai suoi primordi ispirati a una medaglia d'argento della resistenza, che era il professor Vassalli". Nel suo videointervento alla giornata conclusiva del nono congresso di Nessuno tocchi Caino in corso al teatro Puntozero del carcere Beccaria a Milano, il Guardasigilli assicura "che stiamo lavorando per un nuovo codice di procedura penale che enfatizzi i momenti del garantismo".
Di fronte alla richiesta di ulteriori dettagli, Nordio non si sbilancia: "Certe anticipazioni in ordine all'esecuzione della pena non le faccio, non tanto per scaramanzia ma perché sarebbe improprio ma vi assicuro che stiamo lavorando per un nuovo codice di procedura penale che enfatizzi i momenti del garantismo quindi la presunzione di innocenza, la certezza di una pena che però deve essere umana e non contraria al senso dell'umanità e la rieducazione del condannato". "Questi principi - afferma - spero che troveranno attuazione in questa legislatura e l'esito del referendum dovrebbe facilitarle".
Tra gli obiettivi, in ogni caso, limitare il più possibile la carcerazione preventiva. "La presunzione di innocenza in Italia è vulnerata in modo intollerabile - prosegue Nordio -. Noi abbiamo riformato i criteri per l'emissione degli ordini di custodia cautelare introducendo l'interrogatorio preventivo e fra qualche mese entrerà in vigore, è già legge ma deve essere operativa, la composizione collegiale dell'organo che deve emettere l'ordinanza di custodia cautelare e questo sarà un grandissimo vantaggio per la presunzione d'innocenza".