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Boom di divorzi e separazioni in Italia: il matrimonio dura in media 15 anni

Boom di divorzi e separazioni: rispetto a 15 anni fa raddoppiano le rotture. Ma nella maggior parte dei casi sono consensuali

Alberti Eva
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  In quindici anni le separazioni e i divorzi in Italia sono quasi raddoppiati: se nel '95 si separavano 158 coppie ogni 1.000 abtanti e 80 divorziavano, nel 2010 i separati sono 307 e i divorziati 182. E' questa la nuova faccia del Belpaese fotografata dall'Istat, che si mostra meno legata all'immagine della famiglia indissolubile, cosa impensabile fino a cinquant'anni fa. Oggi invece l'amore ha la data di scadenza, che secondo i ricercatori si fissa dopo 15 anni. I dati mostrano infatti che il tasso di rotture tra gli sposi italiani è in crescita: nel 2010 le separazioni sono state 88.191, un +2,6% rispetto all'anno precedente; i divorzi (54.160), invece, hanno invece registrato un decremento dello 0,5% (si potrebbe ipotizzare perchè più dispendiosi in termini di soldi e tempo). E' cresciuta anche l'età media dei coniugi in rotta: circa 45 anni per i mariti e di 42 per le mogli; in caso di divorzio raggiunge, rispettivamente, 47 e 44 anni. La spiegazioni in questo caso è semplice: è cresciuta anche l'età in cui si sale all'altare e l'aspettativa di vita si è allungata; aumentano però anche le separazioni con almeno uno sposo ultrasessantenne.  Separazioni consensuali - Il report Istat parla comunque di separazioni consensuali per la stragrande maggiornaza dei casi, l'85% nel 2010, e il 72,4% per i divorzi. I coniugi che si sono invece trascinati davanti al giudice nel 14,5% dei casi, più a Sud (21%) che a Nord e nel caso in cui entrambi i coniugi abbiano un basso livello di istruzione (20,7%). E i figli? hanno visto i genitori lasciarsi nel 68,7% delle separazioni e nel 58,5% dei divorzi; nell'89,8% dei casi sono stati affidati in condivisione ai genitori, modalità oggi prevalente (dopo l'introduzione della Legge 54 nel 2006). Infine, il dettaglio economico: come si sa un matrimonio costa, specie se finisce. Nel 20,6% delle separazioni è previsto un assegno mensile per il coniuge, in genere l'ex moglie (nel 98% dei casi). Se l'assegno è più frequente nelle Isole (24,9%) e nel Sud (24,1%), mentre nel Nord si assesta sul 17%, la cifra che trasla da un conto all'altro è più alta al Nord (520,4 euro) che nel resto del Paese (447,4 euro).  

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