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Aborro gli sprechi per Statutoe da siciliano dico: tagliamo l'isola

Il commento: "Orgoglio tradito, questi sprechi mi fanno vergognare"

Eliana Giusto
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  Da cittadino italiano nato in Sicilia da madre siciliana, leggo che l'Azienda Sicilia è sull'orlo del fallimento. Che il rosso degli stipendi e delle prebende pagate dall'Assemblea Regionale - un'Assemblea i cui vitalizi annui costano tre volte quelli della Lombardia - è tale che da un momento all'altro non ci saranno i soldi con cui pagarli alla fine del mese. Ogni segmento della vita economica di quella terra a Statuto Speciale - uno Statuto generosamente concesso dall'Italia nata nel secondo dopoguerra e purché la Sicilia non si dichiarasse autonoma e se ne stesse per i fatti suoi - è all'impazzimento", commenta Giampiero Mughini, un siciliano doc, su Libero in edicola oggi. La sostanza? Da cittadino nato in Sicilia da madre siciliana, c'è da inorridire per i dati economici dell'isola e per il rischio di fallimento. La situazione è insopportabile e vergognosa. Quindi la proposta: che i siciliani facciano nazione a sé così che possano gestirsi a loro spese l'orgoglio di cui vantano.   Leggi il commento di Giampiero Mughini su Libero in edicola oggi, mercoledì 18 luglio  

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