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Libero svergogna la SiciliaLombardo: "Ce la pagherete"

Il governatore non si dimette ancora e attacca: "Querelo LIbero e Il Giornale, hanno indotto Monti a scrivere la lettera. Gli faremo pagare tutto il male che ci hanno fatto"

Giulio Bucchi
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Raffaele Lombardo accerchiato non si difende ma attacca. Il governatore siciliano, a cui il premier Mario Monti ha chiesto le dimissioni immediate a causa dei conti in rosso della Regione, replica alle critiche piovutegli addosso. Non si dimette, almeno non subito, e non riferisce in consiglio regionale sulla situazione finanziaria della Regione. Troppo preoccupato di fare la voce grossa in conferenza stampa, davanti ai giornalisti. Dove ha lanciato almeno un paio di messaggi inquietanti. Avvertimenti pericolosi, dal vago sapore mafioso. Messaggi a Libero - Innanzitutto, ai media colpevoli di aver puntato in dito sullo scandalo dell'amministrazione siciliana e, nel caso di Libero, delle altre regioni a statuto autonomo: "Ci tuteleremo in sede legale contro quella stampa, in particolare Il Giornale e Libero, che hanno scritto falsità e menzogne sul conto della Sicilia, parlando di  fallimento. Una campagna diffamatoria che arreca grave danno all'immagine della Sicilia. Faremo pagare a quei quotidiani, di chiara riconducibilità politica, tutto il male che hanno fatto a questa regione, creando quel clima che ha indotto Monti a scrivere la sua lettera". Bel titolo di merito, non c'è che dire, e un riconoscimento di potenza mediatica stupefacente. Come se le parole contassero più dei numeri - disastrosi - delle casse siciliane.  

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