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L'ex D'Alema boy contro Calabresi:un orfanello di un mitomane manesco

L'attacco via twitter di Fabrizio al direttore della Stampa: il commissario? Un fascistello

Lucia Esposito
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  Fabrizio Rondolino, l'ex D'Alema boy, contro il direttore della Stampa Mario Calabresi. Rondolino, ex collaboratore della Stampa e oggi firma de Il Giornale ha lanciato in rete tweet al vetriolo contro il figlio del commissiario Luigi Calabresi. La guerra a colpi di cinguettii è riassunta sul Fatto Quotidiano. Calabresi viene definito un "orfanello" che ha scelto "di costruire la sua immagine e la sua carriera" al punto da "sposare la nipote di una mandante" dell'omicidio del padre. La guerra scoppia a colpi di cinguettii comincia con un'osservazione di Rondolino su Antonio Ingroia in Guatemala: "Guatemala, i Maya ritirano le loro piramidi: abbiamo paura che Ingroia le sequestri"; Risponde Marco Castelnuovo, giornalista della Stampa: "Che D'Alema non fosse poi questo gran leader lo si poteva anche capire quando ha portato nel suo staff a Palazzo Chigi Fabrizio Rondolino". La risposta di Rondolino non tarda ad arrivare, ma il tweet colpisce il direttore delal Stampa: "Bravo, l'Orfanello sarà orgoglioso di te". Da queste parole scoppia il putiferio, Rondolino ribadisce concetti contro il commissario Calabresi che aveva già espresso qualche mese fa: "Calabresi era un mitomane manesco, un fascistello carrierista che giocava all'americano. La responsabilità di Pinelli è sua". Gregorio Paolini gli scrive: "Fabri', in quanto orfanello (di madre) ogni volta che fai "sta battuta su Calabresi mi prende un conato di vomito, non scherzo". L'ammissione Intervistato dal Fatto Rondolino non nasconde di avercela con Mario Calabresi per la fine del rapporto di collaborazione con il quotidiano diretto dal figlio del commissario assassinato a Milano "Calabresi non mi ha risposto per un anno e mezzo al telefono e poi mi ha cacciato. È ovvio che ce l'ho con lui. Certamente ho esagerato, ma ho scritto cose che molti colleghi pensano e dicono ma non hanno il coraggio di scrivere".     

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