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Prima il baratro, poi i conti ok: Monti non ci ha detto la verità

Mario Monti visto da Benny

Premier da paura: a novembre eravamo quasi in bancarotta, oggi siamo solidissimi. Il sospetto: ha drammatizzato per poterci stangare

Giulio Bucchi
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di Sandro Iacometti L'Italia non ha bisogno di salvataggi europei perché ha «le finanze pubbliche più solide di Europa». Di fronte alle pressioni del presidente della Bce Mario Draghi a non nascondersi dietro un dito e a prendere l'iniziativa prima che sia troppo tardi Mario Monti ha tentato di mostrare il petto e fare lo smargiasso. Altro che crisi del debito, i nostri bilanci non fanno una grinza. Parola di professore. Eppure, poco più di due mesi fa, a fine maggio, il presidente del Consiglio giustificava le sue mega stangate fiscali sostenendo che senza di lui l'Italia sarebbe andata a picco nel giro di pochi giorni.  Per la precisione, Monti ha rivelato che ad ottobre del 2011, secondo quanto a sua conoscenza, «il Tesoro non aveva i soldi per pagare gli stipendi e le pensioni della Pubblica amministrazione». Ora, è vero che il governo dei professori ci ha fatto arrivare sul groppone una manovra (in termini di effetti sull'indebitamento dello Stato) da circa 20 miliardi l'anno da qui al 2014, ma tra le due affermazioni ce ne passa. Possibile che sia bastato il Salva Italia per trasformare lo Stato italiano da un'azienda sull'orlo della bancarotta ad un modello di contabilità pubblica per l'intera Europa. Il premier, con tutta probabilità ha mentito, o quantomeno esagerato assai, allora come oggi.  Leggi l'articolo integrale di Sandro Iacometti su Libero in edicola oggi, sabato 4 agosto

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