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Btp, Bund, azioni: come investire in Borsa

Scrivete a: [email protected] gireremo le domande a gestori, analisti e trader. Le risposte su Libero in edicola domani

Giulio Bucchi
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  I mercati vanno in altalena, i rendimenti dei titoli di Stato in euro dei Paesi in crisi (Italia e Spagna per esempio) sono allettanti, ma resta il rischio di uscita dalla moneta unica, e orientarsi nel mondo delle materie prime non è da tutti. Per questo motivo «Libero», nel pieno della crisi economica più grave degli ultimi decenni, ha iniziato un'inchiesta tra gestori del risparmio, analisti e trader per aiutare i lettori ad avere qualche criterio in più nel gestire i propri investimenti in Borsa. Di seguito la prima puntata. Inviate una mail a  [email protected]   Libero girerà tutti i vostri dubbi sui mercati ai migliori gestori, analisti e trader. Pubblicheremo sul giornale tutte le risposte   Leggi l'approfondimento integrale su Libero in edicola oggi, giovedì 9 agosto.   Azioni e materie prime Risponde Alessandro Capuano, Ig Markets   Dopo il boom di soia, grano e mais, conviene investire nelle materie prime agricole? E, se sì, su quali? «Sì, continueranno a salire, visto che i mercati dovrebbero anticipare una ripresa economica più sostenuta. Il grano dovrebbe avere maggiori prospettive». Se un investitore volesse mettere in portafoglio 5 titoli quotati alla Borsa di Milano, quali consigliereste? «Eni, Saipem, Pirelli, Tenaris e Finmeccanica». Oro, argento, platino, rame o petrolio? Lei cosa sceglierebbe?  «Sicuramente il petrolio, in vista di una ripresa».     Titoli di stato, Btp e Bund Risponde Alessandro Ceccaroni, Ad di Agora Sgr     Su 100 mila euro di risparmi che percentuale consiglia di investire nel mercato obbligazionario? «Dipende dalla propensione al rischio del cliente. In tempi normali le azioni sono gli attivi rischiosi, mentre le obbligazioni quelli sicuri. Oggi è saltato un po' tutto perché è stata messa in discussione la solvibilità degli Stati, basti pensare all'Irlanda che in pochi anni è passata dalla tripla “A” al default. Oggi per il privato è molto difficile districarsi. Comunque, un pensionato può pensare di investire anche il 100% del suo portafoglio in obbligazionario, mentre per un giovane ad alto reddito che riesce a mettere da parte una buona fetta del suo stipendio ridurrei l'esposizione al 50%. Se infine parliamo di un impiegato quarantenne che guadagna più di 2.500 euro al mese, allora ci abbassiamo al 25%». Perché acquistare un Bot e non mettere i soldi in un conto deposito o in un pronto contro termine che rende tra il 2,8% e il 3%? «Bisogna valutare i singoli prodotti, ma è possibile trovare sul mercato depositi bancari e pronti contro termine che danno buoni rendimenti. Insomma si tratta di investimenti che noi teniamo in grande considerazione».       Etf e valute Risponde Simone Bordoni,  responsabile servizio advisory Albertini Syz     Gli investimenti in Etf sono poco costosi, ma ormai i prodotti si sono moltiplicati e quindi più difficile la scelta. Su un portafoglio di 100mila euro quanti ne consiglia?   «Molto dipende dalla propensione al rischio dell'investitore, comunque quando si compra un Etf si compra di fatto un indice e quindi una asset class: direi tra i 5 e i 7 strumenti». Sugli Etc in materie prime industriali quale visione. A breve o a lungo termine? «L'investimento in materie prime industriali è per sua natura legato ad una visione positiva del ciclo economico, difficile oggi avere questa visione. È pur vero che solo l'Europa periferica è in recessione e non tutto il mondo (Usa ed emergenti crescono ancora a livello di Pil, non come in passato ma crescono ancora) quindi direi neutri».      

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