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Bundesbank e Merkel contro la Bce:"No al piano anti-spread, troppi rischi". Ma Mario Draghi tira dritto

Giulio Bucchi
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Mario Draghi e la Bce tra due fuochi: da un lato la Bundesbank dice no all'ipotesi di acquisti di titoli di stato dei paesi in difficoltà da parte della Banca centrale europea, e dall'altra il governo di Angela Merkel si dice perplesso sull'altro polo del piano anti-crisi dell'Eurotower, un tetto agli spread degli stessi stati in difficoltà. Grecia e Spagna oggi, Italia eventualmente. L'idea di introdurre un limite ai tassi di interessere sui titoli di stato per limitare gli effetti della speculazione dei mercati non va giù a Berlino. Il portavoce del ministro dell'Economia Wolfgang Schaeuble, Martin Kotthaus, ha definito lo strumento anti-crisi "molto problematico". E ancora: "Non sono a conoscenza di piani del genere". Come dire, favole giornalistiche, indiscrezioni e nulla più. In realtà Draghi e la Bce non hanno smentito nulla, sintomo che al tetto anti-spread a Francoforte ci stanno pensando eccome. Il guaio è che le elezioni in Germania si stanno avvicinando e pensare a una Germania che indirettamente possa finanziare il debito dei paesi-canaglia complica decisamente i progetti politici di Merkel e dei suoi compagni di partito. I "rischi di stabilità" sottolineati dai falchi della Bundesbank non sono solo quelli europei ma anche della fazione di Angela. 

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