L’inchiesta sulla sanità pugliese che ha sconvolto il centrosinistra prosegue: dopo l'acquisizione di bilanci e della documentazione bancaria nelle sedi baresi di Pd, Socialisti Autonomisti, Lista Emiliano, Sinistra e Libertà e Prc, ecco che sono cominciati anche gli accertamenti patrimoniali degli indagati coinvolti nell'indagine. Tra i 15 c'è anche Alberto Tedesco, ex assessore regionale, e ora senatore tra le fila del Pd. Poi imprenditori, direttori generali delle Asl pugliesi, funzionari regionali Gli accertamenti sono stati disposti dal pm inquirente, Desirè Digeronimo, che ha iscritto da tempo nel registro degli indagati i nomi di una quindicina di persone per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, falso, truffa, abuso d'ufficio e voto di scambio. Per alcuni reati, e nei confronti di alcuni indagati, il magistrato ipotizza l'aggravante di aver favorito un'associazione di tipo camorristico-mafiosa che opera a Bari. Con l'acquisizione dei bilanci dei partiti e della documentazione bancaria, il pm vuole verificare l'ipotesi di illecito finanziamento pubblico ai partiti, che sembra emergere da alcune intercettazioni telefoniche. Il sospetto, ancora da verificare, è che diversi imprenditori abbiano ottenuto appalti nel settore sanitario da amministrazioni del centrosinistra pugliese e abbiano poi girato parte delle somme ai partiti, finanziandoli. Le reazioni di Vendola - Intanto il governatore Nichi Vendola prova a calmare le acque. Su Alberto Tedesco, l’ex assessore alla Sanità ora senatore per il Pd, ha detto: "C'è un'indagine che riguarda un mio ex-assessore, che si è dimesso prima di essere indagato, per la quale c'è il massimo rispetto. C'è stato uno sviluppo della trama accusatoria”. Vendola ha espresso dubbi anche sulle motivazioni delle indagini: “Si ipotizza il finanziamento illecito dei partiti, coltivato in centinaia di inchieste in ogni parte di Italia. È un'ipotesi che io considero azzardata perché assume l'intero centrosinistra come oggetto di indagine. C'è stata una spettacolare operazione di reperimento dei bilanci – ha sottolineato il presidente della Regione - che essendo atti pubblici, si potevano trovare su internet. L'indagine chiama in causa i partiti, non singoli comportamenti".