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Facci: la banalità del Grillo

I 5 Stelle non sono un fenomeno solo italiano: l'antipolitica cresce in tutta Europa. Lì l'antidoto è il voto, qui il guaio sono i partiti...

Giulio Bucchi
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di Filippo Facci La nostra idea dei grillini va anzitutto normalizzata. Non solo perché, visti da vicino, sono quello che sono: ma perché non è vero che sia un fenomeno solo italiano. Mezza Europa ha problemi di astensione e di governabilità (basata su un sostanziale equilibrio postelettorale tra destra e sinistra) e mezza Europa ha una sua versione dei grillini intesa come forza che vuole abbattere l'intero sistema e denunciare gli altri partiti come grassatori, nonché proporre ricette radicaloidi che si specchiano nel malumore sociale. C'è la Svp svizzera, i Veri finlandesi, la Sv svedese, il De austriaco, il Df danese, il Block belga, mentre altri ancora - il Fn francese, Jobbik in Ungheria, Alba dorata in Grecia - qualcuno li liquiderebbe come estrema destra: ma è quanto accadeva alla Lega vent'anni fa, e comunque è tutto da dimostrare che il M5S sia di sinistra. In Europa in compenso accade anche altro: nella citatissima Grecia ma così pure in Olanda - che in questi giorni è di moda - le elezioni hanno disegnato scenari impossibili e allora si è fatta una cosa che da noi pare fantascienza: si è tornati al voto. Risultato: la protesta - i loro grillini, cioè - si sono ridimensionati perché la gente ha capito che non portano da nessuna parte. Accadrà anche da noi: i grillini non possono vincere. Ma da noi c'è una variante molto italiana: gli altri partiti possono perdere.

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