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Berlusconi, processo escort a Bari: "bunga bunga 2" in campagna elettorale. Tarantini: "Ero pazzo per il Cav"

L'8 febbraio sfileranno in Tribunale le ragazze di Palazzo Grazioli: dalla D'Addario alla Montereale, risvolti hot a pochi giorni dal voto. Gianpy: "Per Silvio ero diventato un bimbo scemo, cantavo le sue canzoni"

Giulio Bucchi
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Non solo bunga bunga. Un'altra bomba erotico-giudiziaria sta per scoppiare su Silvio Berlusconi e lo farà in piena campagna elettorale, ancora una volta: l'8 febbraio infatti è in programma a Bari l'udienza del processo che vede accusato di prostituzione l'imprenditore Gianpaolo Tarantini e altri personaggi "mediatori", in primis Massimiliano Verdoscia e Sabina Began, l'Ape regina, che avrebbero condotto alla residenza romana dell'allora premier, Palazzo Grazioli, ragazze poi rivelatesi escort. Mentre Tarantini ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato, gli altri imputati di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione procederanno con rito ordinario. Via, dunque, alle deposizioni delle testimoni. Attesa soprattutto per Patrizia D'Addario (che avrebbe intenzione di costituirsi parte civile), Barbara Montereale e Lucia Rossini, le escort che testimoniarono le serate a casa di Silvio con autoscatti dai cellulari e registrazioni telefoniche. Come accaduto a Milano con Ruby, Marysthelle Polanco, Chiara Danese e compagnia, dunque, anche da Bari potrebbero arrivare pagine imbarazzanti per Berlusconi e per giunta a pochissimi giorni dal voto. Accuse a Tarantini, Cav e Lavitola - Tarantini continua a respingere le accuse, sostenendo di non aver mai riferito a Berlusconi che le ragazze che lui gli procurava fossero escort. Su questo punto però c'è un'altra inchiesta che vede lo stesso Berlusconi e il faccendiere Walter Lavitola accusati di minacce e di corruzione nei confronti di Tarantini: secondo i pm, infatti, l'imprenditore avrebbe ricevuto 20.000 euro, il pagamento dei legali e una promessa di altri 500.000 euro in cambio del silenzio o di una versione "favorevole" nei confronti del Cavaliere. Il verbale di Tarantini - E Fiorenza Sarzanini, sul Corriere della Sera di oggi, rivela i dettagli del verbale dello stesso Tarantini redatto in occasione del suo interrogatorio nel novembre 2009. "Custodivo l'amicizia con Berlusconi come un bambino fa con i propri giocattoli - diceva l'imprenditore barese agli inquirenti -. Per lui mi sarei fatto tagliare un braccio, anzi tre. Anzi tutte le gambe, le braccia, la testa. Ho conosciuto il presidente e sono completamente impazzito. Per me non era un problema spendere 50mila euro per portagli le ragazze. Tornavo a casa come un bambino scemo. Per me in quel momento della mia vita esisteva solo lui. Tornavo a casa mi sentivo i cd con le sue musiche, in macchina c'erano solo canzoni e musiche di Berlusconi, a mia figlia ho insegnato a memoria Meno male che Silvio c'è". Naturalmente c'era una contropartita: "Affari", spiegava generico Tarantini citando poi appalti con Protezione civile e Finmeccanica: "Erano operazioni che mi avrebbero cambiato la vita perché avrei guadagnato 14 milioni di euro insieme all'imprenditore Enrico Intini. Ma per me che andasse in porto o no, l'importante era essere amico di Berlusconi". 

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