Dl Abruzzo, sì del Senato

Ora tocca alla Camera
di Silvia Tironisabato 23 maggio 2009
Dl Abruzzo, sì del Senato
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L'Aula delSenato ha approvato il decreto sul terremoto: a favore hanno votato i gruppi dimaggioranza, mentre le opposizioni si sono astenute. Il provvedimento passa oraall'esame della Camera. A favore hanno votato 135 senatori, 90 sono state leastensioni e nessun voto contrario.Un milione di euro in favore dell'Abruzzoterremotato proveniente da risparmi nell'organizzazione della tradizionaleparata del 2 giugno: è l'annuncio dato dal ministro della difesa, Ignazio La Russa, oggi in visita aL'Aquila e alle zone colpite dal sisma. Lo stanziamento della somma di denaro,che sarà impiegata soprattutto per il ripristino della viabilità, è contenutoin un emendamento del governo al decreto sul terremoto in conversione alParlamento. E l’Auladel senato ha anche dato il via libera all'emendamento della commissioneAmbiente, originato dalla proposta del Governo approvata in commissione, chestabilisce che il contributo dello Stato a seguito del terremoto in Abruzzo perla ricostruzione o riparazione delle abitazioni considerate principali sarà afondo perduto e determinato in ogni caso in modo tale da coprire integralmentele spese occorrenti per la riparazione, la ricostruzione o l'acquisto di unalloggio equivalente. L'emendamento della Commissione al decreto terremoto prevedeche lo Stato pagherà, a fondo perduto e al 100%, la ricostruzione e lariparazione della prima casa. Nel testo si prevede in alternativa anche lapossibilità, su base volontaria, dell'utilizzo del credito d’imposta o delfinanziamento agevolato. Il contributo si otterrà solo al netto dei rimborsiassicurativi. Nella stessa norma si prevede che lo Stato possa subentrare neimutui delle persone che hanno subito danni dal terremoto, qualora dovesserorichiederlo, per un importo massimo di 150.000 euro. Giallo richieste di indennizzo - Intanto all’Aquila è misterosulle richieste di indennizzo dei danni subiti dal terremoto del 6 aprilescorso. Le domande presentate nel capoluogo abruzzese superano di un terzo ilnumero degli iscritti all’anagrafe cittadina. I residenti sono 70mila, lerichieste sono invece circa 100mila. La denuncia è stata fatta dal direttoregenerale del Comune dell’Aquila, Massimiliano Cordeschi, ai microfoni delgiornale radio Rai, spiegando che a causa di queste incongruenze i pagamentisono ancora fermi: “Ancora non iniziano - ha detto Cordeschi - perché c’è unproblema di numeri troppo elevati: considerando coloro i quali stanno nelletende, coloro i quali stanno negli alberghi sommati a chi chiede l’autonomasistemazione siamo oltre le 100mila persone. L’Aquila è una città di 70milaabitanti e quindi è palese che ci sia una incongruenza nei numeri ed è perquesto che un minimo di controlli rapidi siamo costretti a farli. Noi abbiamoin anagrafe registrati un certo numero cittadini. Qua c’è un numero maggiore,dobbiamo capire da dove viene. Provvederemo al più presto ai pagamenti -assicura - ma almeno il controllo anagrafico sarà sicuramente attivato.Immaginiamo - annuncia - di cominciare a liquidare per la fine di maggio”. Setutte le richieste attuali dovessero essere accolte, le somme erogate ammonterebberoa 4 milioni e 800mila euro al mese. Al contrario la cifra, secondo le stimedell’amministrazione, non dovrebbe superare i 2 milioni e mezzo.