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La classifica delle multe: Milano al primo posto

Vezzani Flavia
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Si sa, a Milano guidare non è mai stato semplice, un po' per il traffico, un po' per il caratteraccio dei milanesi pronti a colpire a suon di clacson chiunque osi indugiare ad un semaforo. Ma la vera piaga del capoluogo lombardo sono le zone a traffico limitato, i divieti di sosta, i nuovi autovelox sulle principali strade di ingresso alla città e le annesse infrazioni. Il capoluogo meneghino, infatti, è la città più multata di tutta Italia. La Madonnina domina -  Le cifre vengono riportate da Il Sole 24 Ore, che stila la graduatoria delle città più tartassate dalle multe. Come detto, il primo posto - e per distacco - se lo aggiudica milano. Non solo, pare che tra le grandi città sia l'unica a non risentire dell'epidemia delle riscossioni che nei primi mesi del 2014 aveva colpito tutta la penisola a causa dello stop imposto dalla rottamazione delle vecchie cartelle esattoriali. La tabella stilata dal quotidiano di Viale Monte Rosa per l'anno 2013 registra un importo medio di 170,5 euro di multe per patentato, con un incasso di 132.307.730 milioni per la città della madonnina. A dare il colpo di grazia agli automobilisti milanesi è stata l'ultima trovata di Pisapia:i sette autovelox entrati in funzione a marzo sulle strade di grande scorrimento e che hanno contribuito ad ingrassare le casse di Palazzo Marino. La top ten delle multate - Medaglia d'argento per numero di multe staccate a Firenze, con 145,4 euro per patente e 34.272.196 milioni di euro totali. La seguono Bologna e Parma con una cifra media intorno ai 140 euro per patente, Treviso con 125,2 euro, Rovigo e Pavia con 117 euro e chiudono la top ten Pisa (112,7 euro), Torino (101,2 euro )e Venezia (99,7). Va detto che a far impennare i numeri sono anche i pendolari che ogni giorno entrano ed escono dalle città e che regalano a Milano anche un posto tra i primatisti continentali nel rapporto tra automobili e superficie. Lo stesso vale anche per Firenze e Bologna. Il Veneto, che era stato colpito anche dal "flagello" del Velocar che multava anche chi si arrestava un millimetro dopo la riga bianca al semaforo, è uno dei territori più multati d'Italia. L'altra metà della classifica- Sembra più sereno invece il vicino Friuli, con Trieste al 68 esimo posto e Gorizia al 98 esimo. Complice forse anche lo Statuto Speciale che concede alla regione un patto di stabilità più leggero e una vita della finanza locale più facile, che preme meno sul portafoglio degli automobilisti. A chiudere la classifica sono soprattutto città del Centro-Sud dove gli automobilisti, a quanto pare, possono vivere sereni o forse sono più disciplinati. Spiccano Crotone con 11,9 euro di importo medio per patente e 382,115 di incassi totali, Taranto con 3,1 euro per patente e 370.170 euro complessivi e infine Caserta, con gli inspiegabili 0,60 centesimi per patente e 24.176 euro come somma totale. Cambiamenti- Nonostante i numeri folli, bisogna precisare che dopo il periodo 2008-2011 quando gli incassi sfioravano gli 1,5 miliardi, nel 2013 è stato un periodo di "magra" per i Comuni: hanno incassato poco meno di 1,4 miliardi. Ad "abbassare" gli incassi è stata ovviamente la crisi che, con la mazzata all'occupazione e ai consumi ha frenato anche gli spostamenti degli italiani. L'ultimo rapporto Isfort-Hermes presentato dall'Asstra, associazione che raccoglie le imprese del trasporto pubblico locale, mostra che nel 2013 le auto private si sono mosse il 4,1% in più rispetto al 2012, c'è aria di cambiamenti quindi. Per poter vedere gli effetti di questi aumenti, però, andrebbe sistemata la confusione che ormai regna sovrana sulla riscossione locale. Le regole a favore dell'erario sembrano solo causare danni per le entrate dei Comuni. Il caos rottamazione - L'ultima trovata è appunto la rottamazione delle cartelle scritta nella legge di stabilità e frequentemente prorogata durante l'anno: i meccanismi con cui è stata progettata l'hanno resa conveniente solo per i debiti statali consistenti, ma il freno alla riscossione che si è portata dietro ha bloccato i pagamenti delle multe, a parte quelli di chi ha preferito saldare il conto entro cinque giorni beneficiando dello sconto del 30 per cento. Con lo stop dell'incasso forzoso, i primi mesi del 2014 hanno registrato un crollo degli incassi: 84% in meno per Palermo, Bari ha perso il 53,5%, Roma il 43%, e Napoli 38 per cento. Milano non fa eccezione, anche qui l'esazione rimane un problema, tanto che il Comune sembra aver preparato un condono per le multe scritte prima del 2004 ma mai pagate, e conta di raccimolare fino a 20 milioni. Conseguenze - Il punto è che secondo la Corte di conti, nei bilanci degli enti locali risultano ancora 8 miliardi di euro di vecchie entrate extratibutarie mai riscosse, soprattutto multe. Sono proprio queste che rischiano di causare problemi alla riforma della contabilità approvata nel 2011 e che dovrebbe entrare in vigore a gennaio 2015: questa chiede di abolire le vecchie entrate che non si riescono a incassare, e rischia così di aprire buchi che si ripercuoterebbero sui conti di molte città.

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