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Brunello di Montalcino, 220mila bottiglie contraffatte.Truffa per almeno un milione di euro

Nicoletta Orlandi Posti
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Oltre 160.000 litri di vino pari a oltre 220mila bottiglie tra Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino sono state sequestrate dalla Guardia di finanza di Siena in un'operazione congiunta con il consorzio del vino Brunello di Montalcino. Secondo gli investigatori è stata manipolata l'intera filiera del vino famoso nel mondo. Il valore del prodotto sequestrato è di un milione di euro. Un consulente è stato denunciato per frode in commercio, accesso abusivo a un sistema informatico, appropriazione indebita aggravata e continuata e reati di falso. Secondo le accuse, l'uomo, coadiuvato da collaboratori a vario titolo e con diverse funzioni nell'ambito dell'intera filiera, sarebbe riuscito a commercializzare, spacciandolo come vino Brunello e Rosso di Montalcino, un enorme quantitativo di vino di modesta qualità. Grazie ad una segnalazione del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, la procura della Repubblica e la guardia di finanza senesi hanno così scoperto una clamorosa frode a danno dell'immagine di una delle Docg nazionali più famose nel mondo. Un consulente tecnico di svariate aziende agricole produttrici di vino della zona di Montalcino, rimaste vittime della frode, coadiuvato da collaboratori a vario titolo e con diverse funzioni nell'ambito dell'intera filiera della produzione e messa in vendita di uve e vino, in corso di identificazione, dal 2011 al 2013 è riuscito a commercializzare, spacciandolo come vino Brunello e Rosso di Montalcino, un enorme quantitativo di vino di modesta qualità. Il professionista, abusando del rapporto lavorativo in essere e della fiducia confinatagli anche in virtù di dimostrate elevate capacità professionali, si impossessava di documentazione e di materiale genuino attestante la docg (contrassegni di Stato, documenti di trasporto, fatture etc.) ovvero ne riproduceva di ulteriore in maniera artefatta. Abilità informatiche - I documenti contabili gli consentivano di accompagnare partite di uva e di vino comune - acquistate, presumibilmente in nero - che vendeva alle cantine durante la fase della vendemmia e dell'invecchiamento, mentre i contrassegni gli avrebbero permesso, invece, di «vestire» da Brunello - in modo perfetto e impossibile da scoprire - bottiglie di qualunque vino rosso. Una parte del vino sequestrato all'esito delle perquisizioni, infatti, era ancora nella fase dell'invecchiamento in botte: in quei casi l'acquirente avrebbe conservato per anni quel prodotto convinto di ottenere, alla fine del ciclo previsto dal disciplinare, un prodotto eccellente. Il meccanismo risultava poi ineffabile grazie alle straordinarie abilità informatiche del soggetto, che è riuscito perfino ad inserire dati falsati nella banca dati Artea della Regione Toscana (Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura), creando perfetta corrispondenza tra la documentazione amministrativa mendace ed i dati telematici consultabili dagli organi di controllo. Dalle indagini, delegate dal sostituto procuratore di Siena, Aldo Natalini, al dipendente nucleo di polizia tributaria del capoluogo, è emerso in effetti che l'abile truffatore aveva eseguito ripetuti accessi telematici al citato sistema informatico Artea, falsificando i dati delle dichiarazioni di produzione delle vendemmie, delle giacenze contabili e delle cessioni di vino sfuso. Custodia cautelare - Le indagini delle Fiamme Gialle, svolte con la preziosa e determinante collaborazione del personale dell'ispettorato repressione frodi del ministero delle Politiche Agricole sono partite in seguito ad una segnalazione da parte dall'Ente che si occupa della tutela del prestigioso marchio, il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, il quale, anche attraverso il dipendente Ente di certificazione Valoritalia Srl, ha poi fornito agli inquirenti preziosa e costante collaborazione. Le investigazioni finora svolte hanno consentito di rinvenire, a seguito di plurime perquisizioni, e sottoporre a sequestro probatorio 165.467 litri di vino - pari a circa 220.600 bottiglie del formato da 0,75 cl., di cui litri 75.620 di Brunello di Montalcino e litri 89.847 di Rosso di Montalcino, per un valore di almeno un milione di euro, ed inoltre di numero 2.350 contrassegni di Stato e copiosa documentazione e materiale contraffatto. Le particolari abilità informatiche del «truffatore seriale» gli hanno consentito, altresì, di introdursi all'interno del sistema «home banking» personale di due imprenditori, tentando di trasferire a suo nome fondi su istituti di credito esteri e di impossessarsi, con operazioni di sportello, di ben 350.000 euro dai conti correnti di uno di essi su conti propri. L'uomo, su richiesta dal pm titolare e su disposizione del gip di Siena, confermata dal tribunale del riesame di Firenze, è sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Montalcino. Inoltre, nei suoi confronti è stato disposto il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie acquisite grazie alle truffe perpetrate, fino alla concorrenza di 350.000 euro a titolo di profitto del reato ad oggi provvisoriamente quantificato.

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