Terrorismo, Angelino Alfano: "Italia nel mirino dell'Is"
Un quadro angosciante, quello tracciato da Angelino Alfano. "L'Italia - spiega il ministro dell'Interno - non occupa un posto secondario tra gli obiettivi del terrorismo internazionale". Nel mirino, su tutto, c'è "Roma, culla della cristianità". Così il leader dell'Ncd in aula alla Camera, dove ha sottolineato che, comunque, "al momento non si registrano evidenze investigative su progetti diretti contro l'Italia". Il titolare del Viminale aggiunge che "ora non ci sono segnali di rischio, ma la guardia resta alta. Non bisogna minimizzare". Alfano sottolinea ancora la necessità della "massima vigilanza per interpretare ogni segnale premonitore". Occhio alle moschee - Nelle settimane in cui lo Stato islamico dell'Is sta terrorizzando il mondo, spiega Alfano, è "alta" l'attenzione sui centri di aggregazione religiosa in Italia, le "514 associazioni e 396 luoghi di culto, e le 4 moschee di Roma, Milano, Colle Val d'Elsa e Ravenna". Il ministro spiega che l'Is può disporre di una forza che oscilla tra i 10mila e i 100mila uomini. "La maggiora parte dei volontari stranieri in Siria e in Iraq - spiega - proviene dai Paesi circostanti, una parte sono ceceni. Si parla della presenza di molti occidentali, ma le stime sono oscillanti, è difficile avere notizie certe". Di sicuro, snocciola i dati i titolare del Viminale, sono 48 le persone transitate dal nostro Paese per recarsi in Siria, ma solo due di loro sono di nazionalità italiana (uno è Giuliano Del Nevo, il genovese morto ad Aleppo nel giugno 2013; l'altro è un marocchino naturalizzato italiano". Clandestini e terrorismo - La minaccia del terrorismo, spiega ancora, viaggia di pari passo con gli arrivi dei clandestini. "Punto di particolare delicatezza - riprende Alfano - è quello degli sbarchi. Potrebbero giungere persone legate alla minaccia del terrorismo. Se è vero che ad oggi non è stata rilevato nessun rischio concreto in questo senso, non si può neanche escludere. Quanto fatto dall'Is - continua - ci spiega che il lungo cammino della democrazia nel mondo non è ancora concluso. Compito del governo è fare dell'Italia un paese sicuro, ce la metteremo tutta e ce la faremo", ha concluso il suo intervento sulla minaccia globale del terrorismo.