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Morte Ciro Esposito, la perizia: "De Santis sparò quando era ferito e sanguinante"

Andrea Tempestini
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Una nuova verità sull'omicidio di Ciro Esposito emerge dalla perizia dei Carabinieri: il tifoso romanista Daniele De Santis avrebbe sparato quattro colpi di pistola contro i sostenitori del Napoli quando era già ferito. E' quanto sostengono i tecnici del Racis, gli esperti della scientifica dei Carabinieri, nella perizia disposta dal gip del tribunale di Roma, Giacomo Ebner, in merito all'uccisione di Ciro Esposito, morto dopo gli incidenti avvenuti in viale Tor di Quinto prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli dello scorso 3 maggio. La ricostruzione - I periti, nel documento di oltre 600 pagine, scrivono: "Si ritiene che De Santis, sopraffatto dagli aggressori, ferito e sanguinante, con le mani sporche del suo stesso sangue, abbia impugnato l'arma ed abbia esploso i quattro colpi ferendo i tifosi napoletani", tra i quali Esposito. Nel faldone vengono ricostruite le fasi degli scontri culminate nella sparatoria e nel ferimento di tre tifosi azzurri da parte dell'ex ultrà romanista, accusato dalla Procura capitolina di omicidio volontario. De Santis venne raggiunto da un gruppo di ultras napoletani dopo aver tentato di chiudere il cancello del vialetto che porta al circolo culturale Ciak, dove si trova la sua abitazione. La perizia continua: "Cade a terra, viene aggredito e inizia a perdere abbondantemente sangue. Non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei. Dopo avvengono gli spari in rapida successione".

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