Expo: agli arresti domiciliari Antonio Acerbo, ex responsabile del padiglione Italia
Antonio Acerbo, ex responsabile del padiglione Italia di Expo, si trova agli arresti domiciliari: è accusato di corruzione e turbativa d'asta. I reati, secondo l'accusa, sono stati commessi tra il 2012 e il luglio del 2013, in relazione all'appalto per le Vie d'acqua. Acerbo avrebbe ottenuto consulenze per il figlio, a propria volta indagato per riciclaggio, in cambio di una corsia preferenziale nella gara per la realizzazione delle Vie d'acqua. Ilvio Acerbo, figlio di Antonio, avrebbe ottenuto una consulenza di 30 mila euro nel 2011, tramite la propria società di ingegneria. Acerbo si era già dimesso dalle proprie cariche relative alla grande fiera milanese. Le altre inchieste - I pm Claudio Gittardi e Antonio d'Alessio hanno disposto i domiciliari anche per l'imprenditore Domenico Maltauro e per Andrea Castellotti, manager della ditta di impiantistica Tagliabue. Attualmente sono quattro le inchieste della procura sull'Expo, mentre risultano a trenta le aziende interdette per sospette collusioni mafiose: Infrastrutture Lombarde, la "cupola degli appalti", il capitolo Pistra e proprio l'indagine riguardante Acerbo.