Bossetti non parla all'udienza per la scarcerazione: "Era scosso dalla situazione", secondo i legali
Si è svolta oggi l'udienza del tribunale di Brescia, che doveva decidere l'eventuale scarcerazione di Massimo Bossetti, in manette dallo scorso 16 giugno per l'omicidio di Yara Gambirasio. L'udienza era fissata per le 12.15; per la prima volta, Bossetti ha varcato la soglia di un'aula giudiziaria. Doveva difendersi, invece non ha parlato: Bossetti si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere. "Era sua intenzione parlare - hanno spiegato i legali - ma quando il presidente della Corte gli ha chiesto se voleva intervenire, lui ha rifiutato, forse scosso dalla situazione. Era teso, ma ha seguito con grande attenzione". I giudici hanno tempo fino al 21 ottobre per esprimersi sul carpentiere. Intanto, il pm Letizia Ruggeri e e gli avvocati difensori, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, si sono dati battaglia, mentre da Bergamo è arrivato anche il procuratore, Francesco Dettori. Gli avvocati di Bossetti hanno chiesto la nullità della relazione del Ris, relativa al Dna. I legali non hanno però spiegato nei dettagli la motivazione di questa richiesta: "Ci limitiamo a dire che è procedurale e che riguarda atti di indagine", hanno dichiarato. L'accusa - Gli avvocati di Bossetti, avevano deciso il ricorso al Tribunale della libertà dopo l'ordinanza con la quale il gip di Bergamo, Ezia Maccora, ha respinto la richiesta di attenuazione delle misure cautelari. Per l'accusa pesa come un macigno la prova del Dna trovato sugli slip della ragazzina. Secondo voi, Bossetti dovrebbe uscire dal carcere? Vota il sondaggio di Libero