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Lecce, parte il progetto per l'università islamica

Ignazio Stagno
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Un'università islamica nel cuore di Lecce. E' questa la proposta della Confederazione delle imprese del Mediterraneo (Confime) che vuole costruire un centro universitario islamico negli ampi spazi della ex Manifattura Tabacchi. L'iniziatica, che non ha precedenti, ha scatenato un dibattito nel quale si stanno esercitando soprattutto le forze politiche cittadine e non solo. Forza Italia, come racconta Lecceprima, chiede la precedenza per l'istituzione della facoltà di Agraria, Fratelli d'Italia rivendica uno spazio pubblico di aggregazione per i giovani e sollecita l'amministrazione comunale a dire chiaramente come la pensa in merito dato che secondo alcuni sondaggi 3 cittadini su 4 sarebbero contrari all'apertura dell'università. Ed è contrario anche il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: "Mi preoccupa il fanatismo di una sola religione, di un certa interpretazione di una certa religione, quella islamica, che è l'unica che ha questi ‘fondamentalismi'. E quindi università islamica a Lecce no, assolutamente no”, ha detto il segretario a Radio Padania.  Il progetto - Ma il progetto a quanto pare va avanti. "Nelle intenzioni di chi ci crede, sarà la corrispondente della Cattolica di Roma e Milano, ma di matrice musulmana”, come riferisce Giampiero Khaled Paladini, presidente di Confime. Ma dopo qualche polemica in città, Paladini prova a gettare acqua sul fuoco: "Non è detto che il progetto andrà in porto, alla fine. Vedo cose che mi lasciano perplesso, si vocifera di un referendum apposito. Non abbiamo nessuna intenzione di imporre la nostra presenza. Se troveremo ostilità da parte della cittadinanza, per carità, andremo altrove. Abbiamo alternative valide in Campania, Sicilia e Calabria. Ma io sono salentino, ci tengo a veder sorgere questo polo a Lecce, vorrei che la mia città si sprovincializzasse. Esistono già università musulmane fuori dal mondo arabo, in Inghilterra, Germania, Stati Uniti. Cominceremmo con facoltà come teologia e filosofia, ma il resto è da concordare con il territorio, in base alle sue esigenze, d'accordo con l'Università del Salento e aperti anche al mondo cristiano. Spero solo, a questo punto, che non si confonda la religione con la cultura, che questa non faccia paura, che il dibattito non venga influenzato da quanto sta accadendo ora in Medio Oriente”. Di fatto, per ora, c'è che ci sono sul piatto una decina di milioni per l'acquisizione dell'area di 51mila metri quadrati, di cui 8500 al coperto e un investimento che secondo Paladini potrebbe essere di 50 milioni di euro. Tutti provenienti da fondi privati, ha precisato il presidente di Confime. 

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