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Massimo Bossetti a Matrix: "Voglio un processo equo"

Lucia Esposito
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Massimo Bossetti scrive una lettera alla redazione di Matrix dal carcere. Una lettera in cui sostanzialmente chiede un processo equo e i domiciliari.  "Sto vivendo in un incubo. Chiedo il diritto ad avere un processo equo e di poter stare ai domiciliari come qualsiasi cittadino di cui ancora non è stata provata la colpevolezza". E ancora: "Io dal carcere vi vedo in televisione, ma non posso difendermi. La mia famiglia è stata colpita, eppure non sono ancora stato rinviato a giudizio. Sono qui dentro da 8 mesi. Chiedo il diritto ad avere un processo equo e di poter stare ai domiciliari come qualsiasi cittadino di cui ancora non è stata provata la colpevolezza. L'incubo che sto vivendo potrebbe viverlo chiunque". Massimo Bossetti prosegue: "Subisco senza nemmeno ancora poter conoscere tutti i documenti raccolti contro di me - scrive il muratore -. Subisco la forza dell'accusa che mi vuole a tutti i costi colpevole. Siccome il mio processo lo sto vedendo in televisione e non in tribunale, vi chiedo di dare il risalto a questa mio richiesta di scarcerazione (che sarà depositata venerdì) e difendere il mio diritto ad avere un processo equo e poter stare a casa ai domiciliari come qualsiasi altro cittadino di cui non e' stata provata ancora la colpevolezza".  

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