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La rete del terrore dalla Turchia all'Italia, quei 15 telefoni da controllare

Eliana Giusto
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Ahmed Dahmani, 26 anni, belga di origine marocchina, il basista del commando di Parigi è stato arrestato. Nell'agosto scorso era con Salah Abdeslam, il ricercato numero uno della strage di Parigi, nel viaggio da Bari a Bruxelles. Ora è sospettato di averlo aiutato nella prima fase della sua fuga. Dahmani si era nascosto in albergo extra lusso di Antalya, in Turchia. I poliziotti lo hanno fermato insieme a due siriani dell'Isis che erano andati a prenderlo per portarlo al sicuro nel Califfato. Intanto, riporta il Corriere della Sera, le autorità francesi hanno consegnato all'Italia e ai servizi di altri Paesi la lista di 15 utenze telefoniche da controllare perché si tratta di "dati direttamente collegati ai noti fatti". La convinzione degli investigatori è che molti complici possano essere scappati e che possano presto entrare di nuovo in azione. Fra i ricercati c'è Baptiste Burgy, 32 anni, francese sospettato di aver avuto un ruolo negli attacchi simultanei di Parigi. L'arrestato Damani è ritenuto il fedelissimo di Abdeslam. Il primo agosto scorso i due arrivano a Bari in macchina e si imbarcano per Patrasso. Restano fuori 4 giorni forse per pianificare azioni. Il 5 agosto sono di nuovo a Bari, il giorno successivo partono. Vengono casualmente controllati a Padova. Poi più nulla fino a venerdì 13 novembre. Nella stanza dell'hotel dove è stato arrestato è stato trovato molto materiale che può essere utile alle indagini.  I 15 numeri di telefono appartengono certamente a persone che erano in contatto con i terroristi ma che non sarebbero attualmente in Francia. Sono stati individuati grazie all'esame dei cellulari recuperati dopo la strage e analizzando il traffico telefonico dei componenti del commando. 

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