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Il Consiglio di Stato boccia il decreto sul canone Rai in bolletta

Giulio Bucchi
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Il Consiglio di Stato boccia il decreto ministeriale sul canone Rai in bolletta elettrica. A poche settimane alla prima bolletta con imposta tv incorporata, a luglio, il Consiglio di Stato sottolinea come il decreto scritto dal Ministero dello Sviluppo Economico non offre una "definizione di apparecchio tv" né precisa che il canone si debba versare una volta sola, anche se l'intestatario della bolletta elettrica possiede più televisori in casa. Più che uno stop alla disposizione, dunque, è una bocciatura a chi ha scritto (male, malissimo) la legge. Le (involontarie?) fregature - Come ricorda Repubblica.it, secondo il Consiglio di Stato è necessario chiarire che la famiglia deve versare la gabella un'unica volta, e solo se possiede un tv che riceve i programmi in modo diretto "oppure attraverso il decoder". In questo modo, il decreto chiarirà definitivamente che non si deve pagare niente quando si hanno uno "smartphone o un tablet" che pure riescono a intercettare il segnale televisivo. Ci sarebbe poi un problema di privacy nella riscossione del nuovo canone, considerata la mole di dati che si scambieranno gli "enti coinvolti (Anagrafe tributaria, Autorità per l'energia elettrica, Acquirente unico, Ministero dell'Interno, Comuni e società private)", il tutto senza nemmeno una "disposizione regolamentare" che assicuri il rispetto delle normative sulla riservatezza.

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