Isis, l'imam romano dice a un aspirante terrorista: "Se uccidi fai bene"
Stasera, primo maggio, in prima serata su Italia 1, a Le Iene Show un'inchiesta in alcune moschee non ufficiali di Roma nel servizio di Marco Maisano. Le Iene hanno documentato cosa è successo quando un ragazzo arabo è andato in alcune moschee non ufficiali della capitale raccontando in confidenza di avere un coinquilino intenzionato ad arruolarsi nell'Isis. Alcuni degli imam hanno detto chiaramente di denunciare subito alla polizia la persona in questione, come nel seguente caso. Ragazzo: Di recente uno dei miei coinquilini tutte le volte che vede in tv le scene degli attentati dell'Isis dice che se lo meritano e vedo che è felice. È arrivato al punto che vuole partire per la jihad e arruolarsi con l'Isis. Imam: Oh mio Dio! La nostra religione lo dice chiaramente: gli innocenti non vanno uccisi. Ragazzo: Anche se non seguono la nostra religione? Imam: Affatto. Questo è un problema molto grave. Ragazzo: Lui è molto convinto di partire. Imam: Questi sono i nemici dell'Islam. Ragazzo: Cosa devo fare per non farlo partire? Lo denuncio? Imam: Se lui sta per partire con l'Isis, veramente va denunciato. Ma tu cerca di convincerlo a cambiare idea. Ragazzo: Ho paura che se lo denuncio mi arrestano. Imam: Dimmi chi è che ci penso io. O in quest'altro. Imam: Devi denunciare il fatto alla polizia perché questi sono atti molto pericolosi che fanno del male a te a tutti i musulmani. Ragazzo: Ma non è un peccato denunciare un fratello? Imam: Il peccato è ammazzare, torturare e far saltare in aria le persone. Ragazzo: Ma lei vuole chiamare subito la polizia? Imam: Sì, la sto chiamando oppure ci vai tu perché sono cose molto pericolose per la tua vita e quella degli altri. Sì che devi denunciare. È un tuo dovere. Un altro imam ha detto al ragazzo di farsi gli affari suoi e di portargli il potenziale terrorista che poi loro avrebbero sottoposto al consiglio della moschea. Ragazzo: Recentemente il mio coinquilino si riunisce con delle persone che hanno strani interessi: vogliono andare in Siria e arruolarsi con l'Isis. Imam: Lascialo perdere. Se hai il numero di telefono di qualcuno di loro o sai dove abitano, dimmelo che ci penso io. Ragazzo: Allora lei li denuncia? Imam: Fatti gli affari tuoi, io faccio quello che devo fare. Ci riuniamo nel consiglio della moschea per scambiare pareri, può darsi che riusciamo a fargli cambiare idea. Se non ci riusciamo, vediamo cosa dobbiamo fare. Se vuoi dirmelo, va bene, altrimenti arrivederci e grazie. Altri hanno invitato al silenzio. Tra questi, quello che segue. Imam: Se tu li denunci, la polizia non ti lascia andare. Ragazzo: Non mi lascia andare? Imam: No, finché non avranno trovato tutte le prove e il processo non sarà concluso. Ragazzo: Allora non devo denunciare? Imam: No, te lo sconsiglio. Ragazzo: Tu al posto mio non lo denunceresti? Imam: No. In altre situazioni, è stato sconsigliato di sporgere denuncia, come nel seguente caso. Ragazzo: Devo denunciarli? Tu che faresti al mio posto? Imam: Ma io non ce la faccio ad agire contro di loro perché se faccio qualcosa di sbagliato… alla fine sono musulmani. Perché dovrei fare una cosa del genere mettendoli nei guai? Non ce la faccio a dirti di denunciarli. Un altro imam, invece, ha invitato ad andare a combattere contro Israele. Ma non solo. Ragazzo: Il mio coinquilino, quando ha visto gli attentati di Bruxelles era felice e diceva “Se lo meritano”. Imam: Se va ad uccidere il Presidente della Francia, della Germania o di Israele fa bene. Ragazzo: Lui vuole partire per la Siria e combattere con l'Isis. Imam: Anche io vorrei andare con l'Isis ma per quale motivo dovrei farlo… Secondo me l'Isis è stato creato dagli Stati Uniti per distruggere il Medio Oriente. Digli di andare a combattere contro Israele e se ci vanno vacci anche tu. Ragazzo: Ho il sentore che voglia tornare e fare un attentato terroristico a Roma. Imam: Consiglialo di non fare niente. Se non ti ascolta lascia perdere e cambia casa. C'è stato anche chi inizialmente ha messo in guardia il ragazzo sui costumi occidentali, per poi esprimere approvazione nei confronti dei terroristi dell'Isis. Imam: Grazie a Dio sei musulmano. Vorrebbero che tu baciassi le ragazze, che bevessi e fumassi e quando vedono che non fai tutto ciò, dicono che sei straniero e te lo fanno pesare. Ragazzo: Tra i ragazzi con cui abito ce n'è uno che vuole andare in Siria per arruolarsi. Imam: Con lo Stato Islamico per combattere. Ragazzo: Per combattere. Lui vuole andare in Siria e arruolarsi con l'Isis e poi ho il sospetto che voglia fare un attentato terroristico a Roma, cosa dovrei fare? Imam: Che Dio lo benedica. Se lui dentro di sé ha l'intenzione di andare con l'Isis per difendere l'Islam aiutando i fratelli… grazie a Dio, lascialo andare! Digli che lo vorrei incontrare. Ragazzo: Prima vorrei sapere cosa ne pensa lei e il punto di vista religioso. Imam: No, devo parlare con lui. Ragazzo: Ma lui non vuole venire. Imam: Fallo venire qua se Dio vuole. Che Allah gli mostri la retta via e lo guidi per la sua strada. ecco quello che devi fare. Non devi interessarti se fa una cosa giusta o sbagliata. Ragazzo: Sì, ma il mio amico vuole combattere con l'Isis. Imam: Beh allora che problema c'è? Ragazzo: Quindi è giusto farlo andare a combattere? Imam: Può darsi che lui preferisca la jihad e magari per lui è la strada più vantaggiosa.