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Irpinia, pullman giù dal viadotto: 38 vittime

Andrea Tempestini
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Un volo nel vuoto di trenta metri. Un pullman in una scarpata dopo un impatto con diverse vetture. Una tragedia: il bilancio è di almeno 38 morti. Il dramma è avvenuto lungo l'autostrada A16 Napoli-Canosa. L'autobus rientrava da Telese Termine verso Napoli: l'incidente è avvenuto su un viadotto tra Monteforte Irpino e Baiano, nell'avellinese. Già pochi istanti dopo l'incidente i testimoni parlavano di "almeno trenta corpi coperti dai teli bianchi". Le cause dell'incidente sono tutte da accertare. Sono emersi comunque i primi particolari. Le cause  - Secondo le ultime ricostruzioni l'autobus precipitato è giunto sul luogo dell'incidente a forte velocità e con la porta anteriore aperta o mancante, forse a causa di un precedente contatto. Inoltre parti del sistema di trasmissione dell'autobus sono state trovate a terra oltre un chilometro prima del luogo dove è precipitato e questo, rende molto probabile che il mezzo fosse già danneggiato mentre percorreva un tratto in forte pendenza. L'autista dell'autobus avrebbe tentato di limitarne la velocità, non avendo più il controllo del mezzo, appoggiando il veicolo sulla barriera laterale destra già centinaia di metri prima del luogo da dove è precipitato, senza però riuscirci. Poi c'è anche l'ipotesi dell'esplosione di un pneumatico. Lo spiega lo zio di una superstite: "Mia nipote mi ha raccontato che è scoppiata la gomma sinistra dell'autobus. L'autista ha cercato di tenere il controllo in tutti i modi ma non c'è riuscito e il bus è sbandato finendo giù nel dirupo". Così Vincenzo Rusciano, dopo aver incontrato la nipote in ospedale ad Avellino.   Il bus precipitato - "Il mezzo era del 1995, reimmatricolato nel 2008 e revisionato nel marzo 2013". Lo riferisce ai cronisti il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, che ha attivato la direzione dei trasporti per ricostruire la storia dell'autobus turistico precipitato da un viadotto sulla A16, inizialmente dato per immatricolato nel 2008. Un'ora fa la rettifica da parte della direzione traspori sull'età del pullman. "Stiamo verificando tutto questo tema, che è da approfondire fortemente e pesantemente - aggiunge il ministro - è certo, lo dicono il sopralluogo e le testimonianze, che il mezzo era totalmente fuori controllo molto prima del punto in cui è precipitato". Soccorso difficile - Immediato, dopo l'incidente, è scattato il lavoro dei vigili del fuoco e della polizia stradale: il lavoro era però reso difficoltoso dall'intricato groviglio di lamiere, dal buio e per il guard rail in cemento che rischia di collassare. "La situazione è critica - aveva detto il caposquadra dei vigili del fuoco Pellegrino Iandolo - i nostri uomini stanno lavorando per salvare quante più vite possibile mentre su di loro incombe la minaccia di questi pezzi di cemento che, in bilico sul viadotto, potrebbero precipitare su di loro. Altro personale sta lavorando per mettere in sicurezza il guardrail pericolante". Bilancio - Trentotto le vittime: trentasei sono state estratte dalle lamiere, tre invece erano sotto la carcassa del bus. Tra i morti anche un bambino. Cinque i piccoli feriti. Molti cadaveri nell'impatto sono rimasti mutilati. Soltanto 11 persone sono state estratte vite dopo il volo nel vuoto avvenuto tra Monteforte Irpino e Baiano, sul viadotto Acqualonga.  Tra i passeggeri diversi bambini: alcuni - quattro o cinque secondo i vigili del fuoco - sono stati estratti vivi. I feriti sono stati trasportati all'ospedale di Nola. Il tratto autostradale è stato chiuso al traffico. Sul bus, si è appreso, c'era un gruppo di persone che aveva partecipato a una gita di tre giorni a Telese Terme: la destinazione finale doveva essere Giugliano. La zona dove è avvenuto l'incidente, spiegano i soccorritori, è particolarmente impervia.  Il disperso - "All'appello manca un solo passeggero e contiamo di trovarlo prima possibile, anche se speriamo che ci dicano che non era a bordo del mezzo", ha dichiarato alle 5 del mattino il comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Avellino, Alessio Barbarulo. Nel frattempo le bare con le vittime dell'incidente sono state portate nella palestra comunale di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino, dove all'alba sono arrivati i primi parenti. L'ultimo saluto - I funerali delle 38 vittime del bus precipitato si terranno domani, martedì 30 luglio - giornata di lutto nazionale - a Pozzuoli e saranno trasmessi in diretta dal Tg1 a partire dalle 9.30, in collegamento con la città campana. ''In consiglio dei ministri abbiamo appena deliberato lutto nazionale per la giornata di domani in cui si svolgeranno i funerali a Pozzuoli'', così ha annunciato il premier Enrico Letta.

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