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Vuoi cambiare sesso? Ci pensa NichiLa Regione finanzia i transgender

Nichi Vendola

Una delibera di giunta rifinanzia il servizio di aiuto attivo al policlinico di Bari

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Cento settantamila euro per aiutare chi, all'interno del Policlinico di Bari, deciderà di cambiare sesso. A stanziarli la giunta del governatore Nichi Vendola con una delibera che ha innescato forte polemiche soprattutto perché la sanità pugliese non gode certo di ottima salute tra tagli di posti letto, chiusure di ospedali e riduzione della spesa. Per l'opposizione si tratta di una "scelta ideologica", perchè finanziare l'assistenza di chi decide di cambiare sesso, "non tiene conto delle vere priorità del sistema sanitario regionale". Ma dall'assessorato al Welfare della Regione Puglia, fanno sapere che si tratta del "rifinanziamento di un'attività preesistente, unica nel Mezzogiorno, e che non sottrae risorse ad altri servizi".  Il botta e risposta - "Se la Regione vuole sostenere queste attività", puntualizza il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Ignazio Zullo, "deve essere in grado di farsi carico anche degli altri bisogni: ad esempio, abbiamo il problema della dislessia su cui si è abbattuto un taglio di 150mila euro".  Dagli uffici del Servizio prevenzione, assistenza psichiatrica e territoriale della Regione Puglia, sottolineano che "la delibera non sottrae risorse ad altri servizi, proprio perchè esiste un fondo dedicato ai progetti di rilevanza regionale, per il quale ogni anno vengono accantonate specifiche risorse. Con questa delibera di giunta, andiamo quindi a sostenere un'attività di servizio del Policlinico, per disturbi dell'identità di genere. Un servizio unico nell'Italia meridionale, che da oltre 10 anni svolge assistenza psicologica ai transgender". "Purtroppo - concludono gli esperti dell'assessorato - chi critica questo servizio non riesce a comprendere la sua importanza e suo risvolti per la collettività". Da parte sua il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Pino Romano, commentando le polemiche sollevate dal Pdl ironizza: "Credo che in Puglia dovremmo finanziare anche il cambio di mentalità di certe persone, oltre alle attività legate al cambio del sesso. Solo così, forse, non sentiremmo più sciocchezze su argomenti tanto delicati e complessi come i disturbi dell'identità di genere". 

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