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Minniti, altro che di destra: "Subito lo ius soli, chiudere i centri di accoglienza"

Giulio Bucchi
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Subito lo Ius soli, senza correzioni, e l'abolizione dei centri d'accoglienza. Sono le ricette del ministro degli Interni Marco Minniti per scongiurare l'emergenza immigrazione. "Incomincio a vedere una flebile luce infondo al tunnel -, ha spiegato da Aosta. E dopo il tunnel la strada sembra condurre sempre più a sinistra.  "Una società che non aspetta il 18esimo anno d'età per riconoscere a un giovane nato in Italia e che si è formato qui la cittadinanza, è una società più solida e meno debole", aveva già anticipato Minniti in un'intervista su Avvenire. "Lo dico con nettezza: credo che si debba fare di tutto per approvare lo Ius soli, anche così com'è, in questa legislatura. Più difficile sarebbe correggerla perché si accorcerebbero i tempi parlamentari per approvarla". Secondo il ministro lo ius soli ha a che fare col tema dell'integrazione, perché "chi si integra bene, difficilmente aderirà ai proclami dei terroristi". E qui si arriva al secondo punto, affrontato ad Aosta, quello dei centri d'accoglienza: "Il mio obiettivo è andare verso il superamento dei grandi centri d'accoglienza, superare Isola Capo Rizzuto, superare Mineo, per passare a strutture piccole e meglio gestibili". Sugli sbarchi, è categorico: "Personalmente considero dei cattivi maestri coloro che dicono che, a un certo punto, se arrivo io faccio cessare i flussi migratori". "I  flussi non sono risolvibili con un approccio di carattere tecnico che porta a dire abbiamo chiuso - ha aggiunto -, se qualcuno avesse dubbi su questa mia affermazione basta sollevare gli occhi dal nostro Paese e guardare quello che succede nel mondo, il punto non è aprire o chiudere ma governare".

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