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L'ambulanza della morte, l'orrore: il sospetto su 50 malati, il giro di soldi sui cadaveri

Giovanni Ruggiero
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Per le morti sospette all'interno delle ambulanze con la somministrazione di aria in vena con le iniezioni letali i carabinieri di Catania hanno arrestato un uomo di 42 anni la cui identità al momento i carabinieri non rivelano sino alla conferenza stampa fissata per stamattina. È accusato di omicidio volontario ai danni di tre persone anziane e malate, crimini che sarebbero stati commessi con l'aggravante di aver agevolato le attività illecite sia dell'associazione di tipo mafioso operante in Biancavilla e storicamente denominato clan "Mazzaglia-Toscano-Tomasello, sia dell'associazione di tipo mafioso operante ad Adrano denominato clan "Santangelo". L'indagine convenzionalmente denominata "Ambulanza della Morte", costituisce naturale prosecuzione della serrata attività intrapresa dalla Procura Distrettuale della Repubblica etnea e dai carabinieri di Paternò nel territorio del comune di Biancavilla ad un anno esatto dalle operazioni "Onda d'Urto e "Reset" che ha scardinato la locale compagine mafiosa, propaggine della famiglia di cosa nostra catanese Santapaola - Ercolano. L'inchiesta sui malati terminali uccisi in ambulanza iniettando loro dell'aria nel sistema sanguigno e i loro corpi 'vendutì per 300 euro a agenzie di onoranze funebri, è stata avviata meno di un anno fa dalla procura della Repubblica dopo le dichiarazioni di un pentito che alla trasmissione "Le Iene" aveva raccontato del caso. L'ipotesi accusatoria fu di omicidio. Secondo il collaboratore di giustizia, le morti avvenivano durante il trasporto dall'ospedale di Biancavilla a casa dei pazienti dimessi perchè in fin di vita. I casi sarebbero iniziati nel 2012 a ll'insaputa dell'ospedale e dei medici. Nell'immediatezza delle rivelazioni, i Carabinieri della compagnia di Paternò, su delega dei magistrati della Dda etnea, acquisirono cartelle cliniche nell'ospedale.

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