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Vaticano, Papa Francesco: ancora proteste contro il suo arrivo in Perù e Cile

Matteo Legnani
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Una cosa così non si era mai vista non solo durante questo papato, ma nella storia millenaria della Chiesa. Chiese assaltate e vandalizzate, scritte di minacce e nunziature apostoliche occupate per protesta. E non stiamo parlando di qualche Paese "borderline" tipo l'Egitto o l'Etiopia con presenza cristiana "a rischio". Ma di due stati cattolicissimi come il Perù e il Cile, dove lunedì 22 gennaio arriverà Papa Francesco per il suo 22esimo viaggio internazionale. Anche oggi, dopo quelle di ieri, sono proseguite le proteste contro il suo arrivo, con attacchi a diverse chiese. E anche oggi s'è ripetuta l'occupazione della nunziatura apostolica di Santiago del Cile: "Non è per la fede o la religione che protestiamo, ma per i milioni e milioni che sono stati spesi per l'accoglienza del Papa" ha spiegato alla tv una delle animatrici della protesta. Leggi anche: Papa Francesco, proteste e attacchi alla chiese contro il suo arrivo

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