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Stilista morta impiccata, parla il fidanzato indagato: "Amavo Carlotta e lei..."

Eliana Giusto
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Si è sempre rifiutato di parlare con giornali e tv Marco Venturi, indagato per omicidio per la morte della sua fidanzata, Carlotta Benusiglio, stilista milanese di 37 anni trovata impiccata ad un albero di piazza Napoli, a Milano, la mattina del 31 maggio del 2016. Al suicidio non hanno mai creduto i familiari della ragazza, che stanno combattendo una dura battaglia affinché venga fatta luce sulla prematura scomparsa della loro amata Carlotta. Ad un anno e mezzo dalla misteriosa tragedia, il pm Gianfranco Gallo ha disposto la riesumazione del cadavere, che avverrà a breve e alla quale si è opposto il fidanzato della stilista, e le indagini sono ripartite con un cambio di reato, da istigazione al suicidio ad omicidio volontario aggravato, a carico di Venturi, che ha deciso di rompere il silenzio inviandoci questa lettera, che pubblichiamo per intero. di Azzurra Noemi Barbuto Scrivo queste righe, anche se in cuor mio vorrei scrivere un pamphlet perché ormai si è passata la misura. Il vaso è colmo e non voglio martirizzare me stesso nel silenzio. Il silenzio è stata la mia linea di condotta ormai da un anno e mezzo per non interferire in alcun modo alle indagini e alla ricerca della verità. Ora devo intervenire perché la mia coscienza me lo chiede. Lo faccio non per me, ma per i miei familiari e in primis per mia figlia, che in età adolescenziale deve subire tutto questo per colpa di quei pochi che non cercano il vero. Leggi anche: Il giallo della stilista morta impiccata a Milano, il sospetto Già la mano della giustizia che si leva sulla testa di un uomo è di per sé una punizione per il carico di ansie, di paure, di dubbi che si addensano sull' indagato e sulla sua famiglia. Una pena infinita, a causa dei tempi e delle insanabili ferite morali e sociali prodotte dall' esposizione alla gogna. Ora, mio malgrado, mi trovo indagato per qualcosa di enorme e devo parlare. Questa mattina (10 gennaio) mia madre è stata convocata senza alcun preavviso in procura, anche se inferma per aver subìto un' operazione ad un femore solo 15 giorni fa. Da semplice teste, poi indagato per istigazione al suicidio dai pm precedenti che seguivano l' inchiesta, il Dott. Cruistillo e il Dott. Nobili (rispettivamente capo della procura di Milano insieme alla Boccassini e procuratore capo antiterrorismo), che in seguito hanno chiesto l' archiviazione dopo attente indagini portate avanti dalla polizia di Stato durate parecchi mesi.  Forse non avendo voluto rispondere ad una richiesta di nuovo interrogatorio del pm precedente, Il dott. Gallo, ho urtato in qualche modo la sua suscettibilità. Verità e Giustizia sono imprescindibili e in cuor mio lo credo sinceramente altrimenti non potrei avere alcuna prospettiva nel futuro. Da quella notte in cui Carlotta mi ha lasciato non penso che solo e sempre a lei e so che lei non vorrebbe tutto questo. Un giorno, sono sicuro, ci ritroveremo e ne parleremo facendoci una gran risata. Da su sono sicuro che ovunque sia mi protegga. La questione ora si dirama su tre binari. Il primo aspetto è quello emotivo. Ho perso, come la chiamano i giornali, la mia ex fidanzata, anche se noi ci definivamo l' un con l' altro come "fausse copine". Avevamo un rapporto da amici veri che non si nascondevano nulla, anche se questo portava a momenti di divergenza, ma ci amavamo veramente e nessuno dei due ha mai voluto il male dell' altro. Alcune immagini che la mostrano con delle contusioni, come già esposto e dimostrato ai pm, erano dovuti a un evento che non mi riguarda personalmente. Vedi allegati (rissa in cui lei si era messa in mezzo durante una nostra vacanza in Francia), non le ho mai messo le mani addosso e molto più spesso le prendevo io! Dal 31 Maggio del 2016 sono stato attaccato dalla di lei famiglia in maniera ignobile anche se avessi cercato un dialogo. Soltanto qualche giorno fa sono riuscito a sapere dove fosse stata seppellita, anche questo mi hanno tolto. I nostri gatti non so dove siano finiti. La nostra casa dove abitavamo è sotto sequestro e le nostre vite distrutte. Un' autopsia effettuata alcuni giorni dopo la sua morte ha stabilito inequivocabilmente la causa della morte come soffocamento autoindotto. In questi casi le dietrologie trovano terreno fertile. Ai familiari impediscono di elaborare un lutto. Fanno in modo che si incapsulino in una vita di odio e di rabbia, ma producono danni inimmaginabili a soggetti estranei ai fatti cui vengono attribuiti omicidi mai avvenuti. Il suicidio purtroppo nel mondo è la terza causa di morte secondo l' Oms, l' Organizzazione mondiale della sanità. Posso capire il loro dramma e ne sono vicino ma alcuni aspetti devono essere vagliati. Carlotta nell' ultimo anno aveva passato momenti difficili. Carlotta vedeva la sua famiglia poco e da sempre ne stava il più possibile alla larga. Solo con il vero padre aveva un rapporto meraviglioso. Lei era un' artista vera e geniale. Non ho mai conosciuto nessuno con il suo talento e con la sua velocità tra pensiero e azione. Si era distaccata dalla famiglia subito, appena maggiorenne. Carlotta non amava la vita borghese, si vestiva di nero e amava i gatti. Non amava la vita mondana o apparire ma si concentrava solo sul suo lavoro. Non sopportava chi volesse apparire per forza. Non aveva cinque "chihuahua" e scarpe rosse con tacco 12 centimetri per andare a parlare ad una scolaresca. Questa cosa la trovo insopportabile. I processi non si fanno a Quarto grado. di Marco Venturi *Unico indagato per la morte della sua ex fidanzata Carlotta

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