Pamela Mastropietro, la 18enne fatta a pezzi a Macerata: fermato un nigeriano, l'agghiacciante ipotesi
C'è un fermo per l'efferato omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana allontanatasi lunedì pomeriggio dalla comunità di recupero di Corridonia (Macerata) e poi ritrovata ieri mattina cadavere, il corpo diviso in due tronconi abbandonati in due trolley lasciati nottetempo in un fossato che costeggia una strada di campagna a Pollenza, sempre nel Maceratese. Per approfondire leggi anche: Uccisa e fatta a pezzi, l'orrore su una 18enne romana Al vaglio dei carabinieri del Nucleo investigativo della Compagnia di Macerata la posizione di un nigeriano: è dall'analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza di edifici, abitazioni e stazioni di servizio e del trasporto pubblico che si è arrivati a "fissare" la figura dell'uomo, regolare permesso di soggiorno ma in qualche modo noto alle forze dell'ordine, e quindi decidere di sentirlo e valutarne la posizione nella tragica vicenda. Ma anche altre persone sarebbero state individuate e quindi ora sono valutate negli uffici degli investigatori coordinati del pm di Macerata Stefania Ciccioli. Si indaga per appurare se la ragazza abbia lasciato la comunità sapendo già chi incontrare, da chi andare e dove trovare una nuova sistemazione. Portandosi dietro i suoi effetti personali nel trolley rosso, uno dei due in cui sono stati trovati invece i suo resti umani, frutto di un orribile sezionamento. Nessuna traccia, invece al momento, dei vestiti di Pamela e di quanto la stessa aveva con sé quando ha lasciato la comunità. Tra le ipotesi, quella di un delitto maturato quasi come in una sorta di "rito", ma anche quella della punizione nell'ambito delle tossicodipendenze locali ai margini della stessa comunità.