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Pamela Mastropietro, sul corpo tumefazioni e segni di sevizie

Andrea Tempestini
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Un massacro inimmaginabile, per il quale non esistono parole adatte. Una mattanza indefinibile, quella che ha subito Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa a Macerata e per il cui omicidio è finito in manette lo spacciatore nigeriano Innocent Oseghale. Con il passare delle ore, si apprende che una mannaia è stata usata per infierire sul suo corpo, seviziato in maniera turbe, quasi incomprensibile. Ciò che trapela dall'obitorio della cittadina marchigiana, dove sono in esame i resti di Pamela, è agghiacciante: tagli, mutilazioni, lesioni, tumefazioni. Segni, questi ultimi, che fanno ipotizzare anche sevizie precedenti alla morte e una possibile lunga agonia. E a casa del nigeriano, con il luminol sono emerse tracce di sangue e pezzi di carne ovunque, dalla mannaia agli altri coltelli trovati nella casa degli orrori. Leggi anche: La foto in primo piano del nigeriano

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