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Immigrati, Matteo Salvini affonda Ong e coop: rivoluzione epocale, sinistra sputtanata

Giulio Bucchi
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I prossimi obiettivi di Matteo Salvini: le Ong che fanno affari con gli scafisti e le coop che sfruttano gli immigrati per fare business. Ospite di Otto e mezzo su La7 da Lilli Gruber, il ministro degli Interni guarda già oltre il caso Aquarius che potrebbe aver segnato una prima importante vittoria dell'Italia contro l'indifferenza dei partner dell'Unione europea. Le navi Ong "che battono bandiere straniere - ha spiegato - possono rivolgersi a Paesi stranieri". La linea è chiara: le navi italiane che trasportano immigrati possono attraccare nei porti italiani, le altre che vengono finanziate in (e da) paesi stranieri dovranno essere pronte a tornare dove hanno salpato. "Ci vuole solidarietà europea, le navi non possono arrivare tutte in Italia - ha continuato il segretario della Lega, che oltre che ministro è anche vicepremier -. Di navi Ong non ce n'è una con bandiera italiana, sono tutte straniere. Non si capisce in base a che cosa debbano arrivare tutte in Italia. E poi quella che c'è adesso al largo della Libia è di una Ong tedesca con bandiera olandese. Se l'Europa esiste, ci faccia il piacere di darci una mano. Se l'Europa esiste deve dimostrarlo in questi minuti". C'è poi il problema dell'accoglienza in casa, con tante cooperative e associazioni che dell'accoglienza hanno fatto una fonte di guadagno clamorosa. "Cinque miliardi per l'accoglienza sono troppi - dice a proposito dei fondi -. Sono sicuro che le cooperative che si occupano di accoglienza accoglieranno lo stesso anche se prenderanno 5 o 10 euro in meno a testa". Anche qui, tesi chiara: stanare chi fa solidarietà solo con le tasche piene.

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