Immigrati, il documento: ogni giorno commettono un reato su tre
Ha questo vizietto la sinistra: non può fare a meno di difendere i delinquenti. Se poi si tratta di stranieri o rom i compagni vanno a nozze. È più forte di loro. Così succede che quando Mario Cattaneo, ristoratore di Casaletto Lodigiano, uccide con un colpo di fucile partito durante la colluttazione un rapinatore rumeno che nel tentativo di derubarlo lo stava picchiando (marzo 2017), Gianfranco Librandi - parlamentare di Scelta Civica ora passato al Pd - dice che «non si può dare spazio a chi pensa che chiunque possa imbracciare un'arma e sparare contro un proprio simile, sennò finisce il concetto di società». Se ne frega il Librandi che se il povero Cattaneo non si fosse difeso forse sarebbe morto. Figuriamoci se poi l'onorevole compagno va a pensare che l'arma era regolarmente detenuta. C'è poi il deputato Dem Gennaro Migliore che condanna l'intervento di Graziano Stacchio, il benzinaio vicentino che ad aprile 2015 spara al rom pluripregiudicato Alberto Cassol dopo che assieme ad alcuni complici era entrato nella gioielleria di Roberto Zancan tenendo sotto tiro la giovane cassiera. «Dobbiamo liberarci da questa idea secondo cui ciascuno si regola come vuole» afferma il Migliore (si fa per dire ovviamente). E infatti il nomade, rimasto ucciso, fino a quel momento nella sua vita si era comportato come meglio aveva creduto. Potremmo citare decine di altri casi. Adesso salta fuori il capogruppo di Liberi e Uguali Federico Fornaro seguito da un codazzo di Dem e compagni vari che dà la colpa al ministro dell'Interno Matteo Salvini se ad Aprilia il marocchino pregiudicato che scappava in auto con arnesi da scasso a bordo si è schiantato contro un muro lasciandoci poi le penne. E dire che come attestano i dati del Viminale in Italia ogni giorno gli immigrati si rendono protagonisti di ben 700 reati, circa un terzo del totale. Leggi anche: Aggredita 22enne, la Meloni contro il tunisino: "Che fine devi fare" Ma entriamo più nel dettaglio. Prendiamo in esame il 7% della popolazione straniera residente: questa genera il 36% della popolazione carceraria (nel 2000 era il 29%). Gli italiani, ossia il 93% dei residenti, generano il 64% di detenuti. Non è difficile dunque capire che gli immigrati hanno un'attitudine a delinquere sette volte superiore agli autoctoni. Più di 4 nuovi detenuti su 10 inoltre sono immigrati. Analizzando i numeri riportati dal sito specializzato "tutti i crimini degli immigrati" (la cui fonte sono i dati delle questure resi pubblici dal ministero dell'Interno) si scopre che negli ultimi 11 mesi la popolazione carceraria è cresciuta del 25,8% esclusivamente per colpa degli stranieri. E da queste statistiche sono esclusi tutti i rom e i sinti nati in Italia. La stragrande maggioranza di chi commette reati nel nostro Paese proviene dai Paesi del Nord Africa e dall'Est Europa. Il caso limite è dato dalla Toscana se pensiamo che pur avendo in percentuale meno immigrati della Lombardia l'incidenza degli stranieri dietro alle sbarre è nettamente superiore (54 a 44.7). C'è poi da tener presente che in alcuni casi chi delinque non la vede nemmeno la prigione. È chiaro che poi quando c'è qualcuno come il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ("Democrazia e Autonomia") che se ne esce così non si può che buttarla sul ridere: «Mentre il ministro dell'insicurezza cita Mussolini dilaga la violenza razzista in Italia. Con le politiche di Salvini e insicurezza interna e internazionale aumenteranno». Applausi, sipario. di Alessandro Gonzato