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Immigrati, la Aquarius sfida Matteo Salvini: salpa verso la Libia

Matteo Legnani
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Dau mese si erano perse le tracce della Aquarius, la nave delle Ong Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranee che si vide chiudere i porti italiani con 500 e passa immigrati a bordo e, dopo un paio di giorni, fece rotta per Valencia in Spagna. Il suo fu il primo capitolo della nuova strategia di contenimento dell'immigrazione attuata dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. Si era a fine giugno. Ora la Aquarius torna in scena e nelle prossime ore lascerà il porto di Marsiglia, in Francia, per far rotta nuovamente verso le coste libiche. Una autentica sfida al Viminale, che da allora ha imposto il divieto di sbarco dei migranti nei porti italiani alle navi straniere. In zona Canale di Sicilia sarebbe tra l'altro già operativa un'altra neve delle Ong, la Open Arms. Il quadro, da un mese a questa parte, è cambiato sensibilmente, e non solo per la linea dura adottata dal governo italiano. Le autorità libiche hanno infatti avvertito che reagiranno se le imbarcazioni delle Ong entreranno di nuovo (come hanno fatto infinite volte in passato) nelle acque territoriali. "Ogni infrazione sarà intesa come un'aggressione allo stato libico" hanno fatto sapere in una nota ufficiale da Tripoli. Leggi anche: Salvini, la mappa delle navi Ong nel Mediterraneo: dove sono ricomparse

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