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Borgo Panigale, parla l'agente: la pazzesca intuizione che lo ha reso un eroe

Davide Locano
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Si chiama Riccardo Muci il poliziotto eroe dell'incidente di Borgo Panigale, l'uomo che rischiando la vita e ferendosi gravemente ha salvato diverse persone e automobilisti della terrificante esplosione dell'autocisterna. L'eroe, però, non vuole essere chiamato eroe e spiega: "Non sono rambo". Così al Corriere della Sera, dove aggiunge: "Io sono Riccardo, sono un poliziotto e ieri ho fatto solo il mio lavoro. Mi lusinga l'appellativo di eroe ma sono sicuro che qualunque altro poliziotto o carabiniere che si fosse trovato in quella situazione avrebbe fatto quel che ho fatto io: cercare di garantire la sicurezza dei cittadini". Leggi anche: Borgo Panigale, l'incubo: chi adesso viaggia verso Nord... Muci arriva da Copertino (provincia di Lecce), ha 31 anni e presta servizio al commissariato di Santa Viola di Bologna. Dall'ospedale si spende nel racconto dettagliato di cosa è accaduto: "Ero con il mio collega, come capo equipaggio della volante, ed eravamo impegnati in un regolare servizio di controllo del territorio a Borgo Panigale. Poi - continua - abbiamo visto da lontano tutto quel fumo sulla tangenziale e ci siamo avvicinati. Abbiamo chiamato la centrale operativa, che era già stata informata della situazione, e abbiamo fornito tutti i particolari che riuscivamo a vedere dalla nostra posizione, per dare quanti più elementi possibile alle squadre di soccorso". A quel punto l'agente comprende che a quel fumo seguirà una violentissima esplosione. "Ho subito capito quello che stava per succedere, c'era un odore inconfondibile nell'aria. Non potevo lasciare che le auto continuassero a circolare e così ho fatto mettere la volante di traverso, per bloccare l'accesso alla strada in entrambe le direzioni". Un gesto, il suo, che ha salvato la vita a decine di persone: basti pensare a qual è il flusso d'auto a quell'ora su quel tratto di strada. Poi, a piedi, si è avvicinato al luogo dell'incidente e ha chiesto a chi era nei pressi a scattare foto e fare video di allontanarsi. Poco dopo, il botto: l'agente si trovava a una ventina di metri dall'autocisterna. "Con l'adrenalina in corpo - racconta ricostruendo gli istanti successivi - sono riuscito ad alzarmi e con la schiena bruciata ho continuato a far allontanare la gente. Il mio collega mi ha gettato dell'acqua sulla schiena e insieme a lui e ai carabinieri di Borgo Panigale siamo riusciti a portare i feriti nella caserma dell'Arma". Dunque, il ricovero in ospedale, dove oggi ha ricevuto anche la visita del premier, Giuseppe Conte.

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