Cerca
Logo
Cerca
+

Presepe, ecco tutte le balle: cosa non torna sulla grotta, il bue e i Magi

Esplora:

Davide Locano
  • a
  • a
  • a

Quando nacque Gesù non si trovava in una stalla, forse neppure in una grotta, ma probabilmente in una casa. Della mangiatoia in cui era stato deposto l' evangelista Matteo non ne parla, ma ne parla Luca, dunque non si sa se c' era o no. I Magi non erano tre, forse erano solo due, comunque non erano neppure sovrani. Niente bue e asinello. Se è vero che il presepe lo ha messo in scena per primo san Francesco d' Assisi, la reale posizione dei suoi principali protagonisti, Maria e il Bambino, la dobbiamo alle visioni che ebbe santa Brigida di Svezia nel suo straordinario pellegrinaggio in Terra Santa. Puntualmente ogni anno, con il ripresentarsi delle feste natalizie, torna la disputa sul presepio. Si fa, non si fa, non è politicamente corretto, è scelta identitaria, è discriminante... E molti scrivono interi libri sull' argomento, soprattutto per dimostrare quello che di vero e di falso, oppure di rivisto e corretto, si nasconde dietro le assi della capanna di Betlemme. Maurizio Bettini ha scritto un saggio dal titolo Il presepio, edito da Einaudi (pagg.176, euro 19), mentre Errico Buonanno si è preoccupato di alzare il velo sul Falso Natale (Utet editore, pagg.173, euro 14). Poi Luca Cesarini nella Pellegrina del Nord, (Edizioni Terra Santa, pagg. 223, euro 16), ricostruisce il pellegrinaggio a Gerusalemme dell' ormai anziana Brigida, che nelle sue rivelazioni ha, per così dire, ridisegnato l' iconografia tradizionale della Natività. DEUS SOL INVICTUS Con Buonanno, ad esempio, si ribadisce che la data del 25 dicembre non è assolutamente citata dai Vangeli, ma fu scelta perché coincideva con la festa pagana dei romani dedicata al Deus Sol Invictus, così da abituare la popolazione ad un cambio di religione, inglobando una consolidata tradizione pagana. Una sorta di marketing evangelico, insomma, sempre secondo l' autore. L' anno di nascita di Gesù, alla fine, fu scelto in base ai calcoli del monaco Dionigi il Piccolo. Il bue e l' asinello, spiega ancora Buonanno, sono il frutto di un errore di traduzione dell' ebraismo al greco da parte di un copista medievale. I Magi, poi, con tutta probabilità degli astrologi, furono trasformati in potenti regnanti da Federico Barbarossa che, per rafforzare la sua tesi, fece trasportare e seppellire i corpi di tre milanesi nella cattedrale di Colonia, spacciandoli per i Magi originali. Il saggio di Bettini, con grande sapienza e con il tocco di un racconto avventuroso, ripercorre l' evoluzione dei personaggi più fiabeschi della Natività, ossia gli animali, i re Magi, e intende di dimostrare che non sono il prodotto di una tradizioni popolari, ma di dotte speculazioni teologiche. L' immagine di un bambino di natura divina, "meravigliso", in fuga, aiutato da animali soccorrevoli, spiega Bettini, ha illustri prototipi nella mitologia, come Romolo e Remo, Adone, e addirittura il re degli dei, Giove. SPLENDENTE COME IL SOLE Nel libro di Cesarini sul pellegrinaggio di santa Brigida, si fa riferimento alle visioni che la Santa ebbe in Terra Santa, nel 1371-1373, in cui avrebbe assistito alla nascita di Gesù, che vide il Bambino nudo e splendente come il sole, sdraiato davanti a Maria. Prima Gesù era stato ritratto sempre avvolto in fasce con Maria sdraiata o seduta con lui in braccio. Altre curiosità riguardano Babbo Natale, nato dalla sovrapposizione della figura del vescovo San Nicola al personaggio del folklore britannico Papà Natale, Father Christmas, e in seguito reinventato dalla Coca Cola e trasformato nel simpatico vecchietto un po' in carne e vestito di rosso. La tradizione dell' albero di Natale, invece, si diffonde dai paesi germanici in tutta Europa come moda aristocratica, introdotta in Italia da Margherita di Savoia e in Inghilterra dalla regina Vittoria. Siccome era considerata una festa nata dalle ceneri del paganesimo, il Natale fu addirittura abolito dai puritani fin dal Seicento, prima in Gran Bretagna e poi nelle colonie in America (dove venne ripristinato per legge solo nel 1856). Rinacque come festa nella prima metà dell' Ottocento, in realtà grazie al grande scrittore Dickens e al suo Canto di Natale. Nel racconto, per la, prima volta, la nascita di Gesù era sostanzialmente assente. Al suo posto c' era l' invito a festeggiare la bontà e il calore, la felicità domestica. Entrano in scena la neve che scende copiosa tra la luce dei lampioni cittadini, le stanze riscaldate dai camini e inghirlandate. Insomma, ecco apparire sulla scena, e prendersela praticamente tutta, il Natale laico che si è imposto come modello dominante, con il suo lato sempre più smaccatamente commerciale e consumistico. Detto tutto questo, che fare? L' evento per i credenti non perde di significato, sia pure senza capanna, grotta e mangiatoia. Per chi non crede è comunque una festa che non si può ignorare. Un consiglio: riprendete pastori, pecore, bue, asino, pecore, il Bambino, capanna, Maria e Giuseppe, metteteli al loro posto, poi fermatevi a contemplare, o a pregare, oppure a ricordare i Natali dell' infanzia. E magari scrivete pure una letterina a Babbo Natale. di Caterina Maniaci

Dai blog