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Le Iene, clamoroso scoop su Olindo e Rosa: "Strage di Erba, il testimone che riapre il caso"

Maria Pezzi
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Le Iene insistono nella linea innocentista sulla strage di Erba. Dopo la puntata di Storie Maledette di Franca Leosini su Rosa e Olindo, dichiarati colpevoli e ora in carcere, la trasmissione di Italia Uno domani 29 gennaio 2019, in prima serata, propone "Rosa e Olindo, due innocenti all'ergastolo?”, speciale dedicato alla Strage di Erba. Nel corso della passata edizione, Antonino Monteleone si è occupato del processo per uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi anni: l'11 dicembre 2006 vennero uccisi Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Il marito di quest'ultima, Mario Frigerio, fu ferito gravemente alla gola. Per la strage sono stati condannati in via definitiva i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, vicini di casa delle vittime. "Verranno ripercorsi i momenti chiave della vicenda e tutte le anomalie finora emerse", si legge nel comunicato. "Verrano mostrate nuove testimonianze clamorose, elementi e documenti fino a oggi mai mostrati in tv". Per approfondire leggi anche: Rosa e Olindo: dalla Leosini parlano i fratelli Castagna L'inviato ha rintracciato, in Tunisia, Chemcoum Ben Brahim, il possibile super-testimone che in un primo momento avrebbe dovuto essere sentito nell'ambito del processo ma che le autorità italiane hanno considerato irreperibile. Le Iene hanno scoperto che in quel periodo l'uomo era detenuto nelle carceri italiane; successivamente, in seguito alla sua espulsione, se ne sono perse le tracce senza che nessuno riuscisse più a parlarci e a sapere dove fosse. Chemcoum  ha confermato per la gran parte alla Iena tutto quello che aveva raccontato ai Carabinieri nel 2006 e che avrebbe voluto e dovuto raccontare durante il processo. Inoltre, si è detto disponibile, nel caso in cui venisse richiamato dai magistrati, a tornare in Italia e ribadire la sua versione dei fatti. La sua testimonianza farebbe riferimento a degli individui in un furgone che lui dichiara di aver sentito parlare animatamente in arabo in via Diaz e al “fratello della morta” (denominazione emersa dagli atti, ndr.), che successivamente gli sembrerà di riconoscere in Pietro Castagna, il fratello maggiore di Raffaella. Il tunisino dichiara, infatti, di aver visto verosimilmente Castagna l'11 dicembre 2006 all'ora della strage nei pressi della casa della sorella. Pietro Castagna, invece, aveva sostenuto alle autorità che stavano indagando sul delitto di essere in quel momento nella sua abitazione a dormire. Versione differente quella del padre, che aveva dichiarato che il figlio Pietro era rientrato alle 22 guidando la Panda nera della madre, Paola Galli. Nei giorni successivi alla strage, inoltre, i membri della famiglia Castagna hanno dato via proprio la Panda della signora Paola Galli, sulla quale non è mai stato fatto alcun rilievo. Fino a oggi non si sapeva dove fosse questa macchina, ma ora, a 12 anni di distanza, Antonino Monteleone è riuscito a trovarla.  Durante il corso dello speciale, verrà mandata in onda anche un'intercettazione telefonica risalente a pochi giorni dopo la strage tra Pietro Castagna e una sua collaboratrice. L'uomo afferma di volersi procurare una nuova Sim card per il telefono. Perché? Infine, la Iena ha parlato dei punti controversi di questa vicenda con diverse persone tra cui giornalisti, psicologi, avvocati, criminologhi; inoltre, ha provato a raccogliere il punto di vista di Pietro Castagna. I fratelli Castagna, nonostante siano stati invitati da Le Iene a prendere parte al programma, hanno negato l'intervista.

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