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Papa Francesco e la lettera d'accusa dei superiori maggiori: "Ci vergogniamo, deve cambiare"

Cristina Agostini
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Trasparenza. E' la parola d'ordine di Papa Francesco, soprattutto dopo che nella mattinata di ieri 19 febbraio un gruppetto di attivisti evangelici ha manifestato vicino alla Sala Stampa Vaticana invocando l'abolizione del "segreto" e la "trasparenza" in vista del summit sugli abusi e sulla tutela dei minori che vedrà come protagonisti i vescovi in arrivo da tutto il mondo. Ma alla vigilia del vertice, riporta il Giornale, i superiori maggiori dei religiosi e delle religiose con un comunicato congiunto hanno sottolineato che "l' abuso di bambini è un male ovunque e in ogni tempo" e che "questo punto non è negoziabile". E ancora: "Crediamo che con i venti del cambiamento che soffiano sulla nostra Chiesa, possano essere avviati importanti processi di rendicondazione responsabile. Abbassiamo il capo per la vergogna - aggiungono - quando ci rendiamo conto che tali abusi si sono verificati nella nostre Congregazioni. Abbiamo imparato che coloro che abusano nascondono deliberatamente le loro azioni e sono manipolatori". Leggi anche: Pedofilia e lobby gay, qui vien giù il Vaticano. "Settimana decisiva", voci terrificanti sul Papa Ma in rete è poi girata anche una lettera, rivolta ai partecipanti al vertice vaticano, firmata dai cardinali Burke e Brandmüller: "Di fronte alla deriva in atto nella Chiesa - scrivono criticando apertamente il summit organizzato da Francesco - sembra che il problema si riduca a quello degli abusi dei minori, che è solo parte di una crisi ben più vasta. Si accusa il clericalismo per gli abusi sessuali, ma la prima responsabilità del clero non sta nell'abuso di potere, ma nell'essersi allontanato dalla verità del Vangelo. Di fronte a questa situazione, cardinali e vescovi tacciono. Tacerete anche voi? Ai nostri dubia non c'è stata risposta del Papa, vi incoraggiamo ad alzar la voce per salvaguardare l'integrità della dottrina della Chiesa".

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