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Roma, la bosniaca con 25 anni di condanne non va in carcere: il trucco, come frega la polizia

Ventura Cigno
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"In galera no, no ci vado, sono incinta": queste le parole che Vasvija Husic ha pronunciato davanti ai cronisti all'uscita del Tribunale di Roma dopo il processo per direttissima. Con 42 arresti alle spalle dovrebbe scontare ben 25 anni e 7 mesi di condanne accumulate. Ma, come ha detto lei stessa, in carcere non ci va perché perennemente incinta. La rom di origine bosniaca in città è considerata la regina delle borseggiatrici e, non a caso, Il Gornale l'ha ribattezzata "madame furto".  La ladra, in 12 anni di "onorata carriera", sta per mettere al mondo l'undicesimo figlio, a soli 32 anni.  Ecco perché al giudice che ieri 26 marzo ha pronunciato il verdetto non è rimasto altro da fare se non lasciarla andare. Per non finire dietro le sbarre, dunque, Vasvija mette al mondo bambini a ripetizione continua. L'unico obbligo che deve rispettare è quello di non allontanarsi da La Banditaccia, il litorale di Ardea in cui si trova il suo campo rom. Per approfondire leggi anche: Rom con 30 denunce alle spalle beccata a rubare: non va in carcere Ma la vicenda paradossale non finisce qui: i carabinieri l'hanno trovata insieme a un gruppo di "colleghe" alla fermata Barberini. Dopo averle notificato una sentenza emessa a febbraio, la 32enne come da rituale ha posto la sua firma e si è spostata alla stazione Termini. Lì, con la sua squadriglia, ha attorniato una povera turista giapponese e le ha strappato il portafogli. Le forze dell'ordine sono intervenute prontamente e le hanno messo le manette. Ma è durata poco: il Tribunale di Roma ha infatti deciso che il cumulo di pena diventerà esecutivo dopo che la rom avrà partorito. Sempre che non si faccia mettere incinta già dopo poche ore. 

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