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Don Ermanno, il prete costretto alle dimissioni perché ha parlato bene della Lega

Davide Locano
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Il terremoto elettorale delle Europee continua a produrre nuove scosse. Soprattutto nel mondo cattolico. L'ultima si è registrata nel Modenese, con epicentro Carpi. Qui, il direttore del settimanale diocesano Notizie, don Ermanno Caccia, ha osato, udite udite, commentare il risultato elettorale. Nei giorni scorsi il sacerdote-giornalista, che è anche parroco a Mortizzuolo, frazione di Mirandola, Modena, ha firmato con il suo nome d' arte "Ercamo" un editoriale in cui ha provato a spiegare le ragioni del risultato elettorale. «La gente comune», ha scritto don Caccia nel suo articolo intitolato "Perché? L' opinione", «attraverso i social e le centinaia di comizi, ritiene che Salvini sia "uno di noi". Parla semplice, schietto. E fa, o almeno ci prova, quel che dice. La coerenza. Dopo essere stata tradita da tanti, il popolo ha scelto uno fidato. Se Matteo non molla, può ancora salire». Leggi anche: Papa Francesco si piega a Salvini: verso l'incontro Non avesse mai osato. Su don Ermanno si è scatenata una bufera che l' ha condotto alle dimissioni dalla direzione del periodico. I parroci della zona hanno guidato la rivolta contro il collega e la polemica ha raggiunto anche il vescovo, monsignor Francesco Cavina visto che più di uno ha lasciato intendere che fosse lui il vero ispiratore dell' articolo. Il cda della casa editrice del settimanale, a questo punto, ha dovuto prendere le distanze dal commento di don Caccia con una nota in cui si legge che quei giudizi «non rappresentano la linea editoriale del giornale, improntata ad assoluta equidistanza ed indipendenza di giudizio rispetto ad ogni vicenda politica sia locale sia nazionale. Né tanto meno interpretano il pensiero della Diocesi e del suo vescovo». Inevitabili, quindi, le dimissioni del sacerdote dalla direzione di Notizie. Don Ermanno, bergamasco tutto d' un pezzo, però qualche sassolino se l' è tolto e su Facebook ha difeso «il sacrosanto diritto di esprimere un' opinione» e ha osservato che sulla vicenda è stato attizzato «un fuoco nemico, fatto e realizzato a modo». Ma cosa aveva scritto don Caccia, nel suo editoriale? Tra l' altro, aveva fatto un' analisi storica del voto: «La percentuale di voti presi dalla Lega è identica a quella presa dalla Dc nel 1987: 34,3% della Lega come il 34,3% della Dc alla Camera», aveva scritto il sacerdote. «Questo dimostra che la Lega rappresenta ormai l' orientamento elettorale dei cosiddetti moderati ed è nei fatti anche il partito di riferimento di buona parte del mondo cattolico. Se guardiamo poi le battaglie politiche e i valori rappresentati, questi sono in larga misura sovrapponibili». Un giudizio inaccettabile per molti, come ha spiegato lo stesso don Ermanno in un' intervista al Corriere della Sera: «Ho fatto quello che fanno tutti i direttori di giornali, commentare le elezioni. Non sono leghista, ma bisogna guardare alla realtà dei fatti». Del resto, alle comunali di Carpi si va al ballottaggio dopo 74 anni di partito unico. «E questo non va giù ai cattolici di sinistra». di Giovanni Claudio Izzo

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