Crisi, Antitrust "picchia" duro:
non paghino i consumatori
Serve un'attenta vigilanza per evitare che le aziende scarichino i costi della crisi economica sui consumatori. Lo ha detto il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, nella relazione annuale presentata alla Camera. «Il pericolo, latente in tutti i mercati, si manifesta in particolare in quelli caratterizzati da intrecci e posizioni dominanti". Protezionismo- Catricalà ha posto l'accento sui "rischi di un ritorno al protezionismo e a politiche restrittive". «Nel nostro Paese - afferma Catricalà - i vincoli di finanza pubblica, giustamente considerati dal governo, ci mettono di fronte a una scelta obbligata e virtuosa: possiamo solo incoraggiare le liberalizzazioni e lo sviluppo di autonome iniziative imprenditoriali». Secondo il presidente dell'Autorità è necessario quindi riavviare il processo di apertura dei mercati. «Il processo di apertura dei mercati - sottolinea - deve essere riavviato». Class Action - Sulla class action l'Antitrust segnala come, per «la resistenza di pochi», la nuova normativa «stenta a trovare la giusta considerazione. L'anno scorso avevamo auspicato che il rischio dell'entrata in vigore della legge introduttiva servisse a migliorarla». Secondo Catricalà «la soluzione che oggi si profila sembra di segno contrario e le associazioni dei consumatori sono rimaste sole nell'affermazione di un principio di civiltà giuridica».La Multe - Decine di milioni di euro di multe dall'Antitrust. Nel 2008 e nei primi quattro mesi del 2009 l'Antitrust ha comminato multe per 83 milioni di euro. A fare la parte del leone, secondo la relazione annuale al Parlamento illustrata dal presidente Antonio Catricalà, è stato l'importo delle sanzioni per scorrettezze commerciali che “ha registrato una decisa crescita rispetto al periodo precedente” con oltre 52 milioni. Per intese restrittive della concorrenza le multe hanno raggiunto una quota superiore ai 28 milioni, mentre per gli abusi di dominanza nel 2008 sono state irrogate sanzioni per 3 milioni di euro. Oltre a questo Catricalà ha anche parlato delle Fondazioni, a suo parere fondamentali sostituti degli organismi pubblici che gestiscono i servizi locali: “Le Fondazioni si candidano per natura a un ruolo determinante nella prima fase di privatizzazione” dei servizi pubblici locali che dovrebbe “finalmente avviarsi”.