Pd, Renzi: "Al voto in coalizione, ma non con Casini"
Il segretario del Pd è confuso sulle alleanze per il voto: "Andremo senza Casini, ma dobbiamo fare una coalizione". Poi attacca Grillo: "I 5 stelle sono squadristi"
"Casini non ci serve". Matteo Renzi guarda alle future alleanze elettorali e ammette che i contorni della probabile coalizione di centrosinistra non sono ancora stati definiti: "Siamo un passo indietro". In un'intervista a Repubblica il segretario del Pd torna a parlare, affrontando poi tutti i temi di attualità politica: da Grillo, al patto con Forza Italia, al futuro suo e del governo Letta. Sui partiti che lo affiancheranno nella corsa al voto Renzi afferma: "Faremo un'alleanza con forze di centro e di sinistra, il punto è impedire il potere di ricatto dei piccoli partiti. Sel dovrà fare lo sforzo per superare lo sbarramento. Sarebbe strano non muoversi in questa direzione". E aggiunge: "Certo che se per farci paura basta un Casini allora "Houston abbiamo un problema". Siamo il Pd noi. Dobbiamo dire qual è la nostra idea di società. Non basta essere contro Berlusconi. Dobbiamo salvare l'Italia e cambiarla a 360 gradi". Grillo sbanda - Poi il segretario del Pd parla del Movimento Cinque Stelle e delle ultime polemiche dopo gli insulti dei fan grillini alla Boldrini: "Per la prima volta Grillo rincorre, è in difficoltà. Quelli alla Camera sono stati atti tecnicamente squadristi. Alcuni deputati M5s sono bravi ragazzi ma quando scendono Grillo e Casaleggio la linea è chiara. Sperare nel fallimento e aizzare il caos". Ma nonostante sia critico con i 5 Stelle, Renzi torna sullo schiaffo che il questore Dambruoso ha rifilato alla pentasetllata Lupo: "Dovrebbe lasciare perché non bastano le scuse dopo quello che abbiamo visto". Poi una bordata per la Boldrini: "La presidente della Camera però avrebbe dovuto gestire meglio l'ultima settimana anche nelle calendarizzazioni". Letta e il rimapsto - Sul fronte del governo, Renzi parla direttamente a Letta e boccia un'ipotesi di rimpasto come panacea dei mali del governo: "Tocca al presidente del consiglio decidere cosa fare. Se pensa che questo governo vada bene, ok. Se pensa che non vada bene, dica cosa vuole cambiare e quali ministri sostituire. Ma non si usi l'alibi del Pd per evocare un rimpasto o mettere dei renziani .Non sarò mai un vetero-cencelliano. Basta con con le polemiche su quanto dura Letta. È un governo non un iPhone. Questa legislatura può durare fino al 2018 ma deve affrontare con decisione i problemi veri".