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Sondaggio Datamedia: centrodestra davanti al centrosinistra

Secondo gli ultimi dati Datamedia se si votasse oggi il Cav vincerebbe senza problemi. Numeri che fanno paura al rottamatore che sceglie di saltare le urne

Ignazio Stagno
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Mentre Renzi e Letta si scornano per la poltrona di palazzo Chigi, Silvio Berlusconi contuinua a raccogliere consensi. Se si votasse oggi secondo gli ultimi dati, la coalizione di centrodestra vincerebbe le elezioni senza particolari problemi battendo la truppa di Renzi.  Per l'ultimo sondaggio realizzato da Datamedia Ricerche, per Il Tempo, si registra una situazione pressoché stabile nelle intenzioni di volto degli italiani, con la coalizione di centrodestra al 36,8% e quella di centrosinistra 35,9%. Nel dettaglio, nell'area di centrodestra c'è Forza Italia stabile al 22,5%, stabile anche il Nuovo Centro Destra al 4,9%, la Lega Nord fa registrare un +0,1% e si attesta al 3,6%, anche Fratelli d'Italia-AN cresce dello 0,1% e arriva al 2,1% , La Destra è stabile all'1%, mentre l'Udc al 2,5% registra un -0,2%, altri di Cdx sono allo 0,2% (-0,1). Nel centrosinistra troviamo il Partito Democratico al 31,8% (-0,2%), Sel stabile al 3% e altri di Csx all'1,1%(+0,1). Scelta Civica è stabile all'1%. Il Movimento 5Stelle fa segnare un +0,3% e arriva al 21,3%. Il dato sull'astensione è al 22,5% con un +0,2%, gli indecisi sono al 17,8%, schede bianche o nulle 2,1%.  No al voto - Insomma guardando i numeri è chiaro il timore del rottamatore di andare alle urne. Con questi numeri Matteo rischia un flop clamoroso a favore di Berlusconi. A quanto pare però l'ipotesi di un voto anticipato per il momento non è praticabile perchè Letta è fermo sul suo "no" alle dimissioni, mentre Renzi è sempre più vicino alla poltrona di palazzo Chigi. E a bloccare qualunque vento di elezioni c'ha pensato Giorgio Napolitano che da Lisbona ha fatto sapere di "essere contrario ad un ritorno alle urne". "Il voto anticipato sarebbe una sciocchezza". Insomma nonostante il governo sia ormai debolissimo e ci siano forti dubbi su che tipo di maggioranza possa sostenere un governo Renzi, la parola d'ordine del Colle è una sola: No al voto. 

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